VITALIZI RIPRISTINATI

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

Par di capire che la restaurazione sia completa con la caduta del “vitalizio abolito”. Un salto all’indietro nella logica della superiorità di casta su cui il Movimento 5 Stelle aveva incentrato le proprie battaglie. Come nel Monopoli tutti al “Via” ma solo pochi ritirano denari.

Non faccio processi basati su diffuso pregiudizio storico ma semplici speculazioni.
La senatrice Dem astenuta avrebbe potuto votare contro il ripristino ma non l’ha fatto. E qui casca l’asino: non basta sostenere, per esempio, che la commissione si sia espressa all’ultimo momento e dunque la senatrice si sia astenuta. A parte l’autonomia di giudizio necessaria, non occorre essere Nobel per concludere che consolidare i privilegi dei protervi è dissociarsi della politica popolare a cui il Pd deve invece tornare di corsa o ammettere di non essere interessato.
I Dem fanno bene a fare quadrato col Movimento contro la commissione d’inchiesta Covid ma se ciò e dovuto a coinvolgimento diretto e si inciampa su altre battaglie ovvie, l’ipotesi di future alleanze diventa nebbiosa. Soprattutto perché sui Vitalizi i cittadini sono compatti nello stabilire che non è giusto. Perciò quali cittadini ha rappresentato la senatrice astenuta?
A Conte proporre il quesito alla segretaria Dem.
Troppo strumentale anche la difesa del vitalizio offerta dall’ex pentastellato Ugo Grassi che rivolto ai 5 Stelle sostiene: “bisogna capire se loro sono per lo stato di diritto o per far prevalere solo l’umore delle folle, non riuscendo però a scrivere norme fatte bene”. “Chi è causa del sua mal pianga se stesso”.
Lo Stato di diritto non c’entra nulla, il Vitalizio è un istituto che non compare nella Carta della Repubblica, è sorretto da speculazioni della Cassazione che da un parte considera il Vitalizio forma di assicurazione per lavoro svolto ma dall’altra non spiega perché la professione di politico, avulsa da qualsiasi altra, debba prevedere vantaggi superiori a quelli prospettati per cittadini che ottengono pensioni misere dopo 40 anni di contribuzione.
Sarebbe ora di dare un taglio ai giustificativi contorti con cui il potere protegge sé stesso.
In ogni caso nulla di particolarmente nuovo.
Come previsto il governo Meloni è in assoluto peggiore di quelli visti fin ora. Insiste nell’esprimere il marciume della politica che speravamo morta e sepolta; invece covava sotto la cenere e attendeva la resurrezione cominciata sottotraccia, e neanche tanto, col governo Draghi.
Si è assistito dunque a miserabili crociate contro i più esposti della società democratica in cui si vive facilmente di stenti fino a ridursi a barboni. Il Vitalizio segna il ritorno dell’opulenza per coloro che già vivono nell’agio e della sofferenza sia finanziaria che psicologica per i più poveri. Il Governo non ha un minimo di rispetto per la vita reale ma si pronuncia contro minacce irreali come inglesismi, farine di grillo e famiglie arcobaleno.
Sia dunque fatta opulenza anche per i familiari di ex senatori, costretti, proprio come i precettori di Rdc, a darsi da fare per non campare “sulle spalle di cittadini che si alzano alle 5 del mattino per andare a lavoro” . Sante parole di Salvini, segretario di un partito che ha rubato milioni di Euro, della Santanché, che additava i miserabili mentre trafugava la Cig dalle casse dello stato; della Meloni megafono dell’ingiustizia trucida.
I percettori di Rdc sono criminali perché pesano sulle spalle dei cittadini, Senatori e familiari con vitalizi gratis non hanno peso.
Qualcuno scrive “Una risata ci seppellirà” io dico invece che il Governo Meloni è l’illustre becchino della vergogna.