SANTANCHE’ MERITEREBBE L’ESILIO

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

Santanché senza vergogna, falsa come l’aspetto sintetico di cui va orgogliosa, patetica turista della legalità, sopravvalutata, e incapace fallita, umilia con le sue bravate i cittadini onesti. Tanta ignobiltà d’animo e arroganza non potevano che celare imbrogli e la spavalderia del pidocchio arricchito.

Ai tempi di Conte la “vipera” scriveva su Facebook: “L’inadeguatezza di Giuseppe Conte la paghiamo sulla pelle dei commercianti massacrati di tasse, dei lavoratori disoccupati, delle grandi opere in stallo, del debito che cresce”. Poi abbiamo visto il rispetto riservato dalla Santanché ai lavoratori e imprese.
Come scrissi solo pochi giorni fa, l’ex berlusconiana pasionaria della destra radicale ha negato ogni addebito e s’è dichiarata addirittura vittima dell’odio che tra parentesi, politicamente parlando, ha ricercato col lanternino. Che poi diciamolo, Santanché è vittima dell’odio quanto uno squalo bianco di uno sgombro, il vittimismo della ministra provoca la nausea.
Lei, l’arrogante sboccata e sempre pronta a spargere veleno sui nemici, odiatrice seriale dei poveri, dall’alto della posizione di potere occupata a sbafo, umiliava i percettori di RdC, e mentre sadicamente infieriva pubblicamente durante le sue apparizioni mediatiche, mistificava i bilanci delle aziende per fare la bella vita al volante della sua Maserati con cui collezionava multe ancor più delle cavolate che pronuncia a rotta di collo. E poi caricava i costi dei suoi capricci da diva trash sul bilancio dell’azienda in passivo milionario. Vado a vomitare e torno.
Che persona miserabile! Disgusta letteralmente tanta naturale propensione alla menzogna e l’imbroglio, difesi dal garantismo silente della Meloni e la sua cricca trucida da una parte, il trash politico di Bin Rignan pubblicato nel Riformista dall’altra.
Personaggi che non rispettano nulla e non servono a nulla, letali per la società, classisti fino al midollo e radical chic ancor più dei piddini che accusano, badano solo ai loro porci comodi raggiunti con lauti compensi pagati dai cittadini che irridono.
Nonostante le menzogne della Santanché siano state sementite ancora una volta dai suoi ex dipendenti e fornitori, il che basterebbe per darle il benservito da qui all’eternità, l’imprenditrice spericolata e ladrona di liquidazioni, stipendi e Cig resta adesa alla poltrona a cui s’è incollata con l’Attak del pezzente e bugiardo forsennato.
Non ho mai sperato che qualcuno finisse in galera come per Daniela Santanché. Se verrà rinviata a giudizio e condannata farò festa. Se la passerà liscia dovrò indossare il lutto e sperare che il Creatore le offra una buona ragione per levarsi dai piedi.
E non intendo certo la morte ma una lunga vita costellata da pignoramenti e affanni economici, se li merita tutti.