UN VERO SALARIO MINIMO

DI GIORGIO CREMASCHI

GIORGIO crEMASCHI

 

Ovviamente il teatrino della politica ha assorbito la questione sociale fondamentale del salario minimo in una manfrina tra governo e opposizioni, nella quale gli schieramenti hanno la meglio sui contenuti.

In questa bella intervista a IL MANIFESTO l’economista Andrea Rovantini chiama la posizione del Governo Meloni per quello che è: una sfacciata ed ottusa difesa degli interessi di classe dei padroni. Nello stesso tempo svolge anche rigorose critiche alla proposta de legge di PD, M5S, SI.
Se confrontiamo questa proposta con quella per cui #UnionePopolare ha iniziato la raccolta di firme, scopriremo differenze di fondo. Qui le principali:
1) UP propone 10 euro all’ora per tutti gli istituti, il centrosinistra 9.
2) UP propone la rivalutazione semestrale automatica della paga oraria minima sulla base dell’inflazione. Il centrosinistra non propone nulla al riguardo, ma solo incontri.
3) Per UP il salario minimo è interamente a carico delle imprese, come dovrebbe essere ovvio, mentre per il centrosinistra va finanziato con le nostre tasse.
4) Per UP il salario minimo è legge che prevale sui contratti, quindi non sarebbero validi accordi che stabiliscano cifre inferiori ai 10 euro all’ora. Il centrosinistra su questa questione non fa una scelta chiara.
Ci sono anche altre differenze, ma queste già chiariscono la questione di fondo: il salario minimo deve essere un vero salario minimo, che faccia aumentare le paghe di tutti i lavoratori, direttamente o indirettamente.
Per questo non è giusto riproporre oggi i 9 euro che furono proposti due anni fa, prima della grande inflazione. E soprattutto è indispensabile un meccanismo di aumenti automatico del salario minimo, altrimenti una eventuale cifra approvata, restando ferma nel tempo, varrebbe sempre meno.
Poi non è accettabile che i lavoratori con le loro tasse finanzino gli aumenti che dovrebbero pagare le aziende. Basta con questi regali alle imprese che paghiamo con i tagli allo stato sociale.
Infine un vero salario minimo deve essere la base per una ripresa della contrattazione salariale, per far crescere le retribuzioni anche di chi prende di più. Questo deve essere il compito dei sindacati: chiedere di più e non offrire di meno.
Ecco le ragioni per cui la proposta di legge di UP deve attivare in Parlamento. E lo farà con le vostre firme .
Firmatela!
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