DA REDAZIONE
La ratifica della “riforma” del MES crea tensioni nella maggioranza ma ancora una volta rimarca la scelta identitaria suicida del Partito Democratico.
Il MES è un meccanismo sedicente “salva stati” che in realtà li strangola.
Un meccanismo assurdo perché invece che essere la BCE a dare i soldi come in uno Stato normale, è una istituzione che li prende dagli Stati e li “dà” in modi “condizionati” all’obbligo di perseguire politiche antipopolari.
Il MES è pienamente dentro la logica neoliberista dei trattati europei e con il ritorno del patto di stabilità e dopo le varie crisi, con la guerra in corso è pura follia. Una sinistra che effettivamente sia schierata per lo stato sociale non può che essere contro. E invece il PD…
Il MES e l’europeismo reale del Partito Democratico
Oramai anche da organi di stampa insospettabili si presenta la combinazione di MES e politica della BCE come una mazzata per il paese. Eppure il Pd non dice nulla della politica antisociale del blocco Bce – commissione europea e usa addirittura il MES come strumento di opposizione a Meloni (fare opposizione di destra al governo più di destra della storia della repubblica ha del dadaista). I motivi sono tanti.
C’è sempre la rincorsa a farsi reinsediare al governo da una manovra dall’alto, previa dimostrazione dell’inaffidabilità della destra; ci sono aspetti di corruzione politica (mostrarsi “affidabili” per assicurarsi incarichi post carriera parlamentare); ma c’ è soprattutto un elemento di fede nel dogma.
L’europeismo reale è la religione sostitutiva del centro sinistra italiano. Chiedergli di prendere le distanze dall’Europa, a prescindere da come l’Europa agisca sarebbe come aver chiesto a Togliatti di prendere le distanze dall’Urss.
Come disse il Migliore quando l’Urss invase l’Ungheria, cosi avrebbe potuto dire la Schlein alla Camera sulla politica europea: si sta dalla propria parte anche quando essa sbaglia.
Articolo di Stefano Nencioni dalla redazione di
2 Luglio 2023