GAY PRIDE

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Mio padre era una gran brava persona. Pur essendo nato nel 1915 è riuscito a trasmettermi valori modernissimi di rispetto per il prossimo e di amore per la libertà che hanno illuminato tutta la mia esistenza, ma era pur sempre un figlio del suo tempo e sull’omosessualità aveva gli stessi atteggiamenti di chiusura e di dileggio che cento anni più tardi ritrovo nei bellimbusti che oggi ci governano e che vorrebbero fermare e riportare indietro l’evoluzione della società a colpi di decreto e se occorre di manganello.
Per questo oggi applaudo con più forza il Gay Pride, con tutti i suoi eccessi e le sue provocazioni.
Non perché mi piacciano i tanga e le piume colorate ma perché l’oscurantismo che vorrebbero imporci con la forza ha trasformato una festa per molti versi discutibile e autoreferenziale in un manifesto politico finalmente visibile e schioppettante come non se ne vedevano da tempo, e che fossero centomila o un milione a spernacchiare i mesti figuri incapaci di nascondere le proprie tare culturali non fa nessuna differenza.
Per questo l’Orgoglio Omosessuale è oggi anche il mio.