LA NUOVA SCHLEIN E UN VECCHIO CRONISTA INTRONATO

DI LIDANO GRASSUCCI

 

Mi scuserete sono vecchio, i vecchi hanno più nostalgie che prospettive e hanno tramontate utopie. Ho seguito con curiosità antica, ma inutile, la corsa della Schlein alla guida del Partito democratico.

Ho cercato di capire le sue differenze, le referenze che la facevano capo di un partito del lavoro, un partito che speravo si facesse socialista, ma mi dicono era speranza di un secolo fa, o forse 2.

Non ho capito, ma dipende da me e dalla mia senilità. Non ho capito la rivolta, ma ho sentito come era perfetta lei: un poco americana, un poco svizzera e pure italiana per me un mito visto che a Bassiano sono perso e al vallone mi sento alle Dolomiti; ama gli uomini e le donne e forse tutti e due ed e’ un bene di amore non si muore certo anzi, e un poco la invidio rispetto alle mie più ristrette scelte; e’ ecologista e ama gli alberi di più i broccoletti, per antica fame io, per sazietà lei. Comunque mica tutti nascono con la mia sfiga ne posso invidiare chi e’ meglio di me; va in bici io oltre che alla Legnano ho amato un Same bellissimo che fumava come un turco ma portava 12 irrigatori senza mai un colpo al motore.

Vedete che non posso capire questo mondo perché vengo da un altro, vengo da un passato in cui i leader nascevano in fabbrica e non in laboratorio, sui monti col fucile e non erano per la pace ma per il giusto che contro il torto si facevano accide. Mi scuserete se ho altri amori, voglio morire nelle illusioni che mi hanno portato a sognare un altro mondo, a fallire in questo mondo ma sempre senza far di conto. Scuserete amici la mia senilità, e se pensate che debba andare a guardare i cantieri avete ragione, non posso darvi torto.

Ma c’era una poesia nella nostra rivolta ora c’è algoritmo e algida solitudine.

Non capisco io non vi agitate, non offendete per carità, amo anche l’energia nucleare per via dei fantastici 4 e del loro sapere di essere meglio per una umanità migliore.

Andate e fate, tanto ci sarà sempre, lo sapeteUn musico fallito, un pio, un teorete, un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate 

Ci sarà sempre un socialista a pensare che bisogna fare cose nel mondo che c’è con i suoi errori e non essere perfetti nel prossimo. Ci sarà sempre uno che penserà ad una futura umanità e non a uomini di virtù perché le virtù fanno senso gli errori cambiano il mondo.

Questo dovevo alla mia età, alla mia idea così malata che mi piglio una Tachipirina e me vado a cucca. Era figo Turati, mo de che stamo a parla’, ma chi è sto Turati mo?