DI ALFREDO FACCHINI
Sanguinoso raid israeliano a Nablus, nella Cisgiordania occupata.
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Uccisi almeno 11 palestinesi. Da inizio anno sono 61, tra cui 13 bambini.
Lo chiamano antiterrorismo.
Morti anche un uomo di 72 anni e un ragazzino di 14.
Il ministero della salute palestinese ha dichiarato che almeno 102 persone sono state ferite mercoledì dall’esercito israeliano, di cui 82 colpite da proiettili. 6 sono in condizioni critiche.
L’esercito ha fatto irruzione a Nablus di giorno con dozzine di veicoli blindati e forze speciali.
Il raid di Nablus è stato una delle operazioni israeliane più letali nella Cisgiordania occupata dalla seconda Intifada e dalla rivolta palestinese del 2000-2005.
L’esercito israeliano ha giustificato il raid sostenendo di essere entrato a Nablus per arrestare tre combattenti sospettati di precedenti attacchi a fuoco contro israeliani.
Le testimonianze raccontano di un raid in cui i soldati con la stella di David hanno aperto il fuoco in modo indiscriminato contro i palestinesi.
<<Stiamo ascoltando storie secondo cui le forze israeliane sparavano alle persone nelle loro case, alle persone che svolgevano la loro vita quotidiana>> [Nida Ibrahim di Al Jazeera, in un reportage da Nablus]
Ma dalla Palestina occupata arrivano notizie anche di bombardamenti nella notte sulla Striscia di Gaza.
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Fanno come gli pare in un silenzio assordante.
