GIORGIA MELONI NON PARLA A NOME DEL POPOLO ITALIANO

DI GIORGIO CREMASCHI

GIORGIO crEMASCHI

 

Per far sentire la sua voce obbediente mentre Biden e Putin alzavano la loro nella guerra in corso tra USA e Russia, Giorgia Meloni ha proclamato l’Italia combattente a fianco dell’Ucraina.
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Tutte le balle ipocrite dei guerrafondai italiani sono così state smentite, anche se a loro non importa perché si sono subito adeguati alla nuova fase della propaganda.
Per mesi ci hanno detto che non c’era guerra tra NATO e Russia, ma Biden e Putin, concordi solo su questo, hanno detto l’esatto contrario.
Poi hanno spiegato in tutte le sedi che l’Italia non era in guerra, ora è Meloni a dire che lo siamo.
Hanno aspettato un anno per dire la verità, che siamo già all’avvio della terza guerra mondiale.
Lo fanno ora perché sono convinti che il meccanismo della guerra sia così forte, che non ci si possa più sottrarre ad esso. Ci hanno portati fino a qui ora vogliono vincere una guerra che nessuno può vincere e che può portare sola alla distruzione totale.
Giorgia Meloni a Kiev non ha parlato a nome del popolo italiano, che ripudia la guerra, ma del delirio bellicistico delle classi dirigenti europee, che sono tornate al 1914. O anche prima che visto che la Presidente del Consiglio italiana ha parlato delle guerre del Risorgimento.
Certo Meloni, a differenza del PD, non poteva certo fare riferimento alla seconda guerra mondiale per giustificare la guerra attuale. Ma comunque anche lei ha avuto bisogno di parlare delle guerre del passato per giustificare quella del presente.
Oramai è chiaro, siamo in guerra contro la Costituzione e la volontà del popolo, ma se il popolo non si ribella, loro andranno avanti.
Bisogna solo scendere in piazza e provare a fermarli, in Italia ed in Europa.
Cominciamo il 25 a Genova, assieme a altre piazze europee. No alla guerra e alle armi, prima che sia troppo tardi.