TORNA NETANYAHU E RIESPLODE IL MEDIO ORIENTE: 9 PALESTINESI UCCISI IN CISGIORDANIA

DA REDAZIONE

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Il nuovo governo dell’ultra destra religiosa israeliana al potere, si presenta. Israele invade il campo profughi di Jenin ed è un massacro. Nella città cisgiordana nove palestinesi uccisi, tra cui una donna di 61 anni. Un decimo morto ad al Ram. Scene da terza Intifada. E questa volta anche gli Stati uniti chiedono spiegazioni.
L’esercito israeliano cercava un comandante della milizia sospettato di stare preparando «attacchi multipli», giustifica Netanyahu.

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“Operazione sicurezza” o massacro?

Per Israele è stata «un’operazione sicurezza». Per l’Autorità nazionale palestinese e per molta parte dell’opinione pubblica mondiale si è trattato di «un massacro». Di certo il blitz di ieri mattina è stato il più cruento di quelli, ormai quotidiani, realizzati dall’esercito dello Stato ebraico nel campo profughi di Jenin, nel nord della Cisgiordania, considerato una delle roccaforti della Jihad islamica. Nel conflitto andato avanti per tre ore, almeno ventinove palestinesi sono stati, inoltre, feriti, quattro in modo grave, denuncia il ministero della Salute di Ramallah. A quello di Jenin è seguito un ulteriore blitz ad a Ram, vicino a Ramallah, in cui è stato ucciso un 22enne palestinese, portando a dieci il numero di vittime in totale.

Caccia al capo della Jihad, lutto e rivolta

Le forze di sicurezza dello Stato ebraico, a motivazione postuma, cercavano un comandante della Jihad sospettato, insieme alla sua cellula, di stare preparando «molteplici attentati terroristici, incluse sparatorie contro militari e civili». Le morti di Jenin e a Ram hanno scatenato la rabbia non solo delle organizzazioni palestinesi radicali, Jihad e Hamas, ma anche della Anp. «Un massacro compiuto dal governo di occupazione israeliano nel silenzio internazionale», il commento del portavoce di Abu Mazen. «L’incapacità e il silenzio internazionale incoraggiano il governo di occupazione a commettere massacri contro la nostra gente di fronte al mondo». Come primo passo, è stato archiviato il molto discusso coordinamento con Israele sulla sicurezza. Mentre, Fatah, l’organizzazione politica che sostiene Abu Mazen, ha proclamato lo sciopero generale e proteste in varie città della Cisgiordania.

Pessimo inizio per il nuovo governo

Rompendo almeno in parte gli imbarazzati silenzi internazionali sulla irrisolta questione palestinese e sui comportamenti politico-militari israeliani, alcune timide voci. Preoccupazione dal mediatore Onu, Tor Wennesland, mentre gli Usa si sono detti «dispiaciuti per la morte di civili», riferisce Avvenire. Solo per i civili? Secondo il distinguo di chi? Negli ultimi mesi, Israele ha intensificato le operazioni a Jenin poiché considera l’Anp incapace di mantenere il controllo sulle milizie. Dall’inizio dell’anno, giù trenta palestinesi sono stati uccisi. Se si dovesse proseguire con questo ritmo, segnalazione utile ad Onu e Usa, il bilancio annuale potrebbe raddoppiare rispetto al 2022.

Netanyahu, pronti a tutto

«Israele non punta ad una escalation ma le forze di sicurezza sono pronte ad affrontare ogni sviluppo sui vari fronti per garantire la sicurezza dei suoi cittadini», ha dichiarato il premier Benyamin Netanyahu al termine della consultazione di governo sulla situazione dopo i fatti di Jenin.

Spari su un’ambulanza

«Seminando distruzione, le forze dell’esercito di occupazione hanno interrotto l’alimentazione elettrica del campo profughi, negato l’accesso a paramedici e giornalisti, e aperto il fuoco direttamente su un’ambulanza. I soldati israeliani hanno inoltre sparato gas lacrimogeni sul reparto pediatrico dell’ospedale governativo di Jenin, causando difficoltà respiratorie a mamme e bambini». Lo afferma in una nota l’ambasciatrice di Palestina in Italia, Abeer Odeh e lo riferisce l’ANSA.

Visita di Blinken in Israele

Il segretario di Stato americano Antony Blinken si recherà la prossima settimana in Israele, Cisgiordania ed Egitto, per sollecitare la fine delle violenze. Lo annuncia il dipartimento di stato Usa in forte imbarazzo politico. Blinken da Benyamin Netanyahu e Abu Mazen a recitare l’ennesima invocazione alla pacificazione su dei cadaveri, dimenticando sempre di parlare di diritti violati.

Intanto nella striscia prigione di Gaza

I raid dell’aviazione di Tel Aviv in risposta al lancio di due razzi (neutralizzati dalla difesa antiaerea) contro obiettivi israeliani. Lo hanno comunicato le forze armate israeliane. «L’Israel Defence Forces sta attualmente colpendo nella striscia di Gaza», si legge in un comunicato dell’esercito. Secondo fonti della sicurezza di Hamas ci sono stati 15 attacchi contro siti senza che ci siano stati feriti.

 

Articolo pubblicato dalla redazione di

27 Gennaio 2023