LETTERA A ZELENSKY

DI MARIO PIAZZA

 

Caro Volodymyr,
Ti scrivo per esprimere la mia vicinanza al tuo Popolo sotto le bombe al quale sono certo il mio continente non farà mancare tutta l’assistenza umanitaria che occorrerà, ma devo anche porgerti delle scuse.
Prima di tutto ti chiedo scusa a nome di chi ti ha paragonato a una ragazza in minigonna stuprata, mettendo la tua azione politica sullo stesso piano di una coscia ben tornita. La piattaforma con cui hai vinto le elezioni presidenziali conquistando l’approvazione di un terzo dei tuoi connazionali era qualcosa di più di un immaginario richiamo sessuale, i faciloni della retorica ti stanno offendendo gravemente.
Prima che quel delinquente di Putin ti attaccasse avrei voluto provocatoriamente chiederti se la promessa pacificazione con le enclave russe del tuo paese l’avevi delegata al Battaglione Azov, se la lotta alla corruzione prevedeva esenzioni per gli oligarchi che ti sono amici e come pensavi di mettere d’accordo il nazionalismo sfrenato su cui hai fatto leva con il processo di “europeizzazione” dell’Ucraina.
Ora è troppo tardi, ora mi sei fratello come chiunque nel mondo stia lottando per la sopravvivenza e qua veniamo alla seconda parte delle scuse.
Scusaci, ma io e tanti altri non crediamo affatto che tu sia il baluardo della libertà e della giustizia democratica occidentale contro il mostro ex-sovietico. Nessuno dei nostri governanti ha sparato mai cannonate contro le minoranze secessioniste, che fossero basche, catalane, venete, istriane, scozzesi o dell’Ulster. Avevi promesso dei regolari referendum in sostituzione di quelli che dici taroccati da Putin, che fine hanno fatto? Che fine hanno fatto gli accordi di Minsk?
Devo dirtelo, non sarai un nazista come dice Putin ma per quanto mi riguarda assomigli troppo agli altri leader della costellazione ex-sovietica che dall’Europa tutto prendono tranne i valori, e senza nulla dare in cambio.
Volodymyr, per quanto io mi sforzi non riesco a scorgere nella tua politica alcun ultimo baluardo dei valori europei ed è per questo che le tue pretese di estendere il conflitto all’Europa e al mondo credo non possano e non debbano essere prese in considerazione.
Per finire vorrei che tu ti rendessi conto che l’Europa a cui dici di appartenere rischia di finire stritolata tra le vere superpotenze, quelle atomiche, e che la prima a essere incenerita se tu avessi successo nel tuo tentativo di mondializzazione della guerra sarebbe proprio l’Ucraina che ami tanto.
Buona fortuna a te e al tuo Popolo dal più profondo del cuore. La stessa fortuna di cui anche noi avremmo bisogno se tu riuscissi nel tuo intento.