LETTA E LE OCCASIONI PERDUTE

DI CLAUDIA SABA

Lui, il “non pervenuto” per eccellenza, Enrico Letta.
Il segretario di un partito affiliato al segretario di un altro partito che non va oltre il 2%, ma che pesa più di lui nelle decisioni che riguardano il suo pd.
Che bel panorama politico
E di quali uomini responsabili e corretti abbiamo affidato il nostro destino.
Lui, Letta, ricorderà per sempre questo magico momento in cui, con la matita in mano segnava le sorti di tutti noi.
Anche ricorderemo a lungo quel gesto caro Letta.
Ricorderemo molto bene che proprio il tuo partito, il pd, quello della parità dei diritti, quello della classe operaia, quello delle lotte femministe più agguerrite, non è stato in grado di produrre un solo nome femminile alla presidenza della repubblica.

E ricorderemo che non esiste una sola donna all’interno del tuo partito valorizzata come dovrebbe, usata invece solo come semplice portavoce dei tuoi leader.
Perché i ruoli che contano, tu li hai destinati ai presunti grandi “uomini” che ti affiancano.
E di questo mi vergognerei molto al tuo posto.
E mi nasconderei per aver permesso ancora una volta a Renzi, di dare ordini all’interno del tuo partito.
Di non aver appoggiato la candidatura della Belloni, donna non gradita a Renzi, ma di aver sorvolato sul vero perché “no” a quello di Berlusconi.
Forse la verità è che il vero segretario occulto del Pd è ancora lui, il Renzi, e che a tirare i fili del partito non sei tu, ma continua ad essere un altro.
Ecco, anche noi ti ricorderemo.
Per la tua mancanza di coraggio e lealtà, per il tuo essere doppio e nello stesso tempo nullo.
Per il tuo tradimento a tutte le donne e tutti i tuoi elettori.
E per cosa?
Per Renzi e chi c’è nascosto dietro di lui, Berlusconi.
Ecco, per essere orgoglioso di quel voto e di quella matita, avresti dovuto fare ben altro.
Andare contro corrente, fare il segretario vero di un partito che perde pezzi ovunque e provare a metterli finalmente insieme.
Almeno per una volta.
Con uno scatto di dignità.
Invece, anche questa volta, hai perso l’occasione di essere davvero prezioso al nostro paese.
Grazie Letta.