MUSTAFA, IL SUO PAPÀ E L’ITALIA BELLA…

DI ANTONELLA PAVASILI

 

Quando siamo depressi, quando ci lagniamo dei vaccini, del Covid, della “dittatura sanitaria”, delle restrizioni.

Quando pensiamo che il meglio sia sempre altrove.
Quando invidiamo l’amica con la borsa extra lusso o l’amico col macchinone.
Quando brontoliamo per la pioggia o per il sole, per il freddo o per il caldo.
Guardiamo questa foto.
Il piccolo si chiama Mustafa, ha quasi 6 anni ed è nato senza gambe e senza braccia perché la mamma quando era incinta ha inalato gas nervino.
Il grande è il suo papà che una gamba l’ha persa per l’esplosione di una mina.
In Siria, la loro terra.
L’Italia li ha accolti e sono da poco arrivati a Siena dove per Mustafa arriveranno le protesi.
E anche lui potrà camminare e mangiare.
E forse anche scrivere.
E sorridere.
Anche se non serve.
Perché lui, Mustafa sorride già.
Incredibile vero?
Non ha gambe, non ha braccia ma sorride.
E qui, in Italia, sorriderà più forte.
Grazie Mustafa.
Per questa meravigliosa lezione di vita
________________________________