il presidente Mattarella

IL PRESIDENTE MATTARELLA E I “MOSTRI” DEL GOVERNO

DI LEONARDO CECCHI

Bene. Nel giorno del suo compleanno il Presidente fa una cosa sacrosanta (davvero).

Ha ufficialmente detto che rispedirà indietro altri decreti fatti come quello Sostegni, valutando di non firmarli. Perché? Perché in Parlamento sono riusciti a trasformare anche questo decreto in un “mostro”: centinaia di emendamenti che NULLA hanno a che vedere con l’oggetto del decreto stesso. C’è roba sulle banche, sulla geologia, sui beni demaniali, aumenti di indennità varie. C’è di tutto.

E in quel tutto, non dubitiamo, ci sono anche diverse tonnellate di “marchettoni” fatti per questo o quel gruppo d’interesse. Perché ogni decreto, da anni, è un assalto alla diligenza. E dirlo non è populismo: è esplicitare l’essersi un po’ rotti le scatole di questi meccanismi. Perché spesso gli emendamenti son soldi. Spesso gli emendamenti sono integrazioni o modifiche che micro-categorie influenti vogliono per mantenere o creare questo o quel privilegio, quasi sempre a discapito della collettività.

E se ogni santissima volta che viene fuori un decreto lo zavorriamo in questo modo, non c’è Piano di ripresa e resilienza che tenga.

Per questo Mattarella oggi l’ha detto chiaro: se mi mandate un “mostro”, ve lo rimando indietro e non lo firmo. E ha fatto bene.