ECCO IL DECRETO RISTORI BIS

DI VIRGINIA MURRU

 

E’ stato pubblicato nei giorni scorsi in Gazzetta Ufficiale il D.L. 9 novembre 2020, N. 149, chiamato anche Decreto Ristori Bis, il quale, considerato il clima di emergenza che sta causando il Covid, contiene misure urgenti da applicare in materia sanitaria nonché a sostegno di imprese, lavoratori e giustizia.

Si tratta di un decreto da 2,8 mld di euro, diretto a sostenere le attività economiche colpite in particolare nelle cosiddette ‘zone rosse’, a sostegno del lavoro, ma anche degli Enti del terzo settore. Il decreto è entrato in vigore il 9 novembre 2020.

Il provvedimento ha disposto la rideterminazione del contributo a fondo perduto, che era già stato introdotto nel Decreto Ristori, il N. 137/2020, sempre diretto alle categorie di lavoratori e imprese, le cui attività abbiano subito danni connessi all’emergenza epidemiologica da Covid.

Che siano stati pertanto colpiti dalle misure di contenimento adottate con le ordinanze degli ultimi mesi. E stata introdotta al riguardo una nuova Tabella dei codici Ateco, che sostituirà la precedente.

Si ricorda che il codice Ateco (acronimo di Attività Economiche), è un codice identificativo alfanumerico, ed è un riferimento adottato dall’Istat al fine di classificare le attività sul piano contributivo, e quindi le rilevazioni nazionali di carattere economico. Il codice Ateco permette di stabilire in modo agevole la categoria di pertinenza di una determinata attività.

Il decreto Ristori bis prevede un nuovo contributo a fondo perduto destinato agli operatori dei centri commerciali, i cui beneficiari si possono individuare in un’ulteriore Tabella di Codici Ateco, che costituisce anche l’Allegato 2 al Decreto.

Le disposizioni in materia previdenziale riguardano l’esonero dal versamento dei contributi relativi al corrente mese, riferentesi ai datori di lavoro privati, che fanno parte dei settori individuati nella Tabella che indica i Codici Ateco, e che fanno riferimento all’Allegato 1.

Sono stati sospesi i versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali, sempre con mese di riferimento novembre 2020, ai datori di lavoro privati delle aree che presentano uno scenario di estrema gravità e rischio, i cui riscontri sono individuabili nelle ordinanze emanate dal Ministro della Salute.

Particolare attenzione è stata rivolta all’integrazione salariale, e a questo riguardo sono stati prorogati fino al giorno 15 di novembre i termini per l’inoltro delle richieste di accesso ai trattamenti legati all’emergenza in corso, insieme alla trasmissione dei dati utili per il pagamento o saldo dei trattamenti previsti.

Il Decreto precisa inoltre che i trattamenti di Cassa integrazione ordinaria e in deroga, e l’Assegno ordinario, che sono stati previsti dal precedente Decreto Ristori, andranno anche a beneficio dei lavoratori in forza alla data di entrata in vigore del Decreto Ristori bis.

Gli intendimenti del Governo, con questi interventi aggiuntivi, nella fattispecie il Decreto Ristori bis, sono quelli di assicurare un sostegno economico immediato a favore delle categorie più danneggiate dalle misure di contenimento volte a bloccare i contagi. Per rendere più agevole la fruibilità si sono privilegiate modalità e procedure di utilizzo semplici, possibilmente automatiche.

Anche con questo decreto le linee d’intervento si realizzano con i contributi a fondo perduto, cancellazione della seconda rata Imu, crediti d’imposta per gli affitti e, come si è visto, sospensione dei contributi previdenziali per i dipendenti.

Altro sostegno non meno importante per le attività economiche colpite dagli interventi di contenimento del Covid, riguardano la sospensione delle ritenute e dei pagamenti dell’Iva, per le attività chiuse, nonché il rinvio del secondo acconto Irpef, Irap e Ires per i contribuenti Isa. Si tratta di misure che si estendono alle attività che operano nelle regioni per le quali sono previste misure restrittive secondo i criteri del nuovo Dpcm.

E’ stato istituito per interventi di questo tipo, un Fondo che permette di erogare automaticamente il nuovo contributo (o integrazione a quello precedente), destinato alle imprese che operano in regioni che rientrano nella sfera delle prossime misure restrittive.

Sul sito ufficiale del Mef è stata pubblicata una tabella sui principali provvedimenti contemplati dal Decreto Ristori bis. Ecco una sintesi:

Contributo a fondo perduto. Gli interventi fanno riferimento ai medesimi meccanismi e procedure di accesso previsti dai precedenti contributi a fondo perduto. E’stata allargata la platea dei beneficiari, rispetto al primo Decreto Ristori.

L’istituzione di un Fondo del quale beneficeranno le attività delle Regioni che potrebbero rientrare in quelle definite ‘arancioni’ o ‘rosse’, affinché il contributo diventi poi automatico.

Un Fondo è stato istituito anche con il fine di ristorare le perdite di quelle attività economiche il cui esercizio si svolge in Centri Commerciali.

Sospensione delle ritenute fiscali e pagamenti Iva per il mese di novembre 2020, per le attività chiuse e quelle che rientrano nelle zone rosse.

Credito d’imposta per gli affitti commerciali relativi al mese di ottobre/novembre/dicembre, sempre rivolte a quelle attività rientranti nelle aree rosse.

Cancellazione della seconda rata Imu, per i proprietari che risultano anche i gestori di attività operanti nelle zone rosse.

Sospesi i contributi assistenziali e previdenziali nel mese di novembre 2020, per le attività previste dal DL Ristori, che operino nelle ‘zone gialle’.

Rinvio del secondo acconto Ires e Irap per i soggetti ai quali si applicano gli Isa attivi nelle zone rosse.

Fondo di sostegno al ‘terzo settore’ di 100 milioni di euro, per i soggetti che non risultano beneficiari di contributi a fondo perduto.

Sostegno alla filiera Agricola, Pesca e Acquacoltura, con decontribuzione anche per il mese di dicembre, per le imprese interessate dal Dl Ristori. Previsto un contributo per fare fronte ai problemi di mercato riguardante i prodotti ortofrutticoli quarta gamma.

Per le regioni rosse è previsto un bonus baby sitter da 1.000 euro e il congedo straordinario pari al 50% dello stipendio per genitori lavoratori dipendenti.

Interventi di potenziamento del Sistema Sanitario, tramite l’arruolamento di 100 tra medici e infermieri militari.

Prorogato al 15 novembre il termine per la presentazione delle domande da parte dei lavoratori per accedere alla Cassa Covid e Fondi solidarietà.