SELVAGGIA E “SELVAGGI”

DI DANIELA YAYA DI CAMILLO

Ancora una volta, una donna, Selvaggia Lucarelli, presa di mira. Forse a volte discutibile nel suo approccio alla massa , molto spesso portatrice di prospettive diverse e opinabili per carità, relative a fatti che trattano argomenti sociali, politici e di spettacolo ma punti di vista di tutto rispetto. Questa volta chi subisce bullismo e violenza è la forte e imperturbabile Selvaggia, alla quale pur avendo parlato spesso del suo passato di studentessa bullizzata, non vengono mai risparmiate parole di disgusto con veemenza e violenza grave e greve. Anche dalle donne. Il livore social e giornalistico si scatena per una sua frase sulla quale, senza capire una sillaba , la modalità e le intenzioni del tweet contenente il testo, sono state date fuorvianti intenzioni e La Stampa ignorante, non ha lesinato titoloni contro la Lucarelli. Ma non sarebbe nulla se il solo giornale avesse sparato stupidate, ormai siamo abituati alla new fake, e ai titoli che stravolgono la realtà, purtroppo. Il problema enorme è, che un numero illimitato di poveri disgraziati, non capendo l’uso delle virgole e del sarcasmo amaro di Selvaggia le hanno urlato in viso cattiverie e offese sessiste e violente. Partiamo da una premessa: Giovanni Toti un politico italiano, presidente della Liguria ed ex europarlamentare di Forza Italia, in un delirante discorso, ha spiegato che gli anziani non guadagnando non producono e possono morire: ergo, Stefano D’Orazio settantaduenne, era uno improduttivo di reddito e quindi, anche se morto non abbiamo perso niente… parole di Giovanni Toti, non di Selvaggia Lucarelli che le ha solo riportate in un post, sottolineando che a settantadue anni Stefano, con i suoi guadagni, ci poteva comprare anche il vaccino per una popolazione talmente era improduttivo (ironico). Sottolineando ripeto e sottinteso così dalla stessa Selvaggia, quanto ha dato Stefano D’Orazio nel suo campo e quanto ancora poteva essere produttivo. A questo punto si è presa della “troia”, “cerebrolesa”, “zoccola”, “merda”, “puttana” da alcuni che ora, dovrebbero scusarsi con tutte le donne, poichè hanno avuto la spiegazione delle intenzioni, che, siamo certi, avrebbe dato anche un bimbo, con livello sufficiente di capacità di lettura per capirla. Dovrebbero scusarsi anche alcune donne che senza comprensione del testo, hanno offeso violentemente Selvaggia Lucarelli. Sessisti, beceri e davvero ridicolmente retrogradi. Confermo che non sempre amo la Lucarelli. Ma coesa con la Donna Lucarelli sempre, perché queste aggressioni gratuite nei confronti di una donna che ha un posto al sole, sono davvero penose e indicano cosa succede nel sottobosco di donne meno conosciute alle prese con varia umanità vigliacca e violenta.