ALITALIA- ITA – A BREVE IL VARO DEL NUOVO PIANO INDUSTRIALE

DI VIRGINIA MURRU

 

Il piano industriale di Alitalia è ormai in dirittura d’arrivo, dopo il travagliato percorso che ha portato alla costituzione della Newco pubblica per il trasporto aereo (ITA). Il CdA ha avuto un mese di tempo per l’elaborazione del nuovo ‘business plan’, dopo il varo si dovranno attendere il parere e l’approvazione da parte della Commissione Europea.

Il piano prevede una flotta di 75 aerei, che con i voli a pieno regime aumenteranno fino a circa 150. La newco ha sacrificato migliaia di posti di lavoro, i dipendenti saranno infatti intorno alle 7mila unità, ma la nuova compagnia dovrebbe ripartire con un rilancio, basi più solide e soprattutto salvaguardare il prestigio che ha avuto in passato, quando era competitiva e non temeva l’insidia delle più blasonate a livello internazionale. Intanto si viaggerà con il vecchio marchio ‘Alitalia’, più garantito rispetto al nome della newco (ITA)

Si mira a conquistare una consistente presenza sul mercato per quel che riguarda il lungo raggio, che è per ovvie ragioni anche quello che assicura più profitto. Si studiano nuove rotte nei versanti nordamericani e asiatici. Negli Usa si punta su San Francisco, New York e Miami.

Allo studio anche le rotte verso il Sud Africa, Cina, Giappone e tante altre di carattere intercontinentale, da raggiungere con i Boeing, i quali permetteranno di contenere i costi. Con gli airbus di Cityliner (Società regionale sussudiaria di Alitalia) si cercherà invece di essere competitivi in ambito low cost, non specificamente solo nel mercato regionale.

Alitalia, a causa della mancanza di punti strategici fermi ed efficaci, volti a contrastare lo strapotere delle compagnie che praticano il low cost, ha perso veramente quota e risorse importanti.

Si metteranno a punto nuove strategie anche sui cargo, che disporrà di 6 aerei, ma si pensa che sia solo una base di partenza, la presenza sarà incrementata in seguito all’espansione del mercato Ecommerce, legato in particolare al ruolo in questo ambito delle multinazionali.

Il piano, con la supervisione dell’Amministratore delegato Fabio Lazzerini, è proiettato su un programma di 5 anni, fino al 2021 presenterà margini d’incertezza notevole, a causa della pandemia, mina vagante che non consente a nessun operatore economico di fissare target certi. L’obiettivo al quale si mira è tuttavia quello di rientrare nella pole position del lungo raggio, via privilegiata per i profitti.

Un terzo dei 7mila dipendenti saranno formati da assistenti di voli e piloti che confluiranno nella newco, mentre 4mila resteranno nella ‘vecchia’ Alitalia, e potranno beneficiare della Cig.

Circa tre settimane fa, dopo lunghe mediazioni per le nomine relative al Consiglio di Ammnistrazione, i 4 titolari dei ministeri interessati (Mef, Mit, Ministero dello Sviluppo Economico e del Lavoro), hanno firmato il decreto di costituzione della Newco, ossia di ITA, Trasporto Aereo Italiano. Il CdA è stato portato a 9 membri, dai 7 precedenti, e sarà formato dal presidente, Francesco Caio, Fabio Lazzerini (Ceo), e i consiglieri Angelo Piazza, Vvyen Ouseley, Silvio Martuccelli, Alessandra Fratini e Cristina Girelli.

Si è trattato senza dubbio di una grande operazione industriale, un lungo ponte di transizione dai ruderi della vecchia compagnia alla nuova, voluto e portato avanti dallo Stato tramite il Mef. E’ una grande scommessa, certo la Newco non è nata in un periodo favorevole, visto che l’imperversare del Covid-19 ha penalizzato fortemente i trasporti, ma si punta sul futuro.  Soprattutto su un nuovo orizzonte, per questa Compagnia che, ormai da quasi trent’anni, è andata avanti tra una crisi e l’altra, quasi per inerzia, nonostante le tante iniziative e contributi di soci di grande caratura internazionale, quali Etihad e altri.

Il 2020 è un anno drammatico in tutti i versanti dell’economia globale, che ha perso sul campo tante ‘tacche’ del Pil. I trasporti sono stati uno dei settori più bersagliati, insieme al turismo. Si pensa che il corrente anno si chiuderà con oltre il 50% di perdite, il turismo sarà anche più penalizzato, soprattutto in termini di posti di lavoro.

A causa della forte diminuzione di fatturato, nonostante  l’incoraggiante movimento di voli estivo, si renderanno necessarie nuove erogazioni di carattere pubblico. Già circa 170 mld sono stati messi a disposizione per rendere meno duro l’impatto dovuto al Covid.

Saranno necessari ancora altri interventi pubblici, lo rende noto la IATA. Si stima infatti che fino ai primi mesi del prossimo anno, il movimento di traffico aereo sarà di circa il 55% inferiore rispetto al 2019, ossia al periodo precedente l’esplosione della pandemia.

Si studiano e si mettono in moto progetti che vanno oltre l’assedio del virus, non è ovviamente possibile fermarsi sui danni e le prospettive non propriamente incoraggianti. Intanto la settimana scorsa è stato registrato dalla Corte dei Conti e l’Ufficio centrale di bilancio, il decreto relativo alla costituzione di ITA ( acronimo di Italia Trasporto Aereo SpA). Il brand Alitalia resterà tuttavia, secondo le indicazioni,  impresso negli aerei e negli aeroporti.

Salvare Alitalia tramite le casse dello Stato – che pure non è stata la prima volta – è costato ad ogni cittadino 203 euro (circa 12 mld). Ora la vera scommessa è quella di non deludere e non sprecare con la nuova società pubblica tutte le risorse che sono state investite. La Newco inizierà con una dotazione di 20 milioni di euro, ma altri miliardi, 4 o 5, sono previsti dal Mef allorché con la ripresa dell’attività si tornerà a pieno regime, pandemia permettendo.