COVID, LE CIFRE PARLANO CHIARO: MASCHERINE E DISTANZIAMENTO SE NON VOGLIAMO ALTRI GUAI

DI CARMELO SARDO

Vi avverto: questo post apparirà a qualcuno allarmistico, ma il suo contenuto non potrà essere smentito. Dovrebbero da soli bastare i numeri a farci capire la portata di questa nuova fase della pandemia: 16.069 nuovi casi in un giorno con 170.392 tamponi e un rapporto percentuale al 9,4% (ieri 15.199 con 177.848) e altri 136 morti in 24 ore., ieri 127. Ma se a qualcuno i numeri non bastano, ecco, provasse ad entrare in un ospedale. Io ci sono stato. Solo a chi abbia avuto bisogno in queste ore di un pronto soccorso la percezione di quel che sta accadendo appare nitida e sconvolgente. Perché da quel che leggo qua e là, ci sono ancora molti, troppi, che non hanno capito come la diffusione così rapida e massiccia del virus si rifletta sulla tenuta dei nostri ospedali. Ci sono ospedali che non accolgono più pazienti per qualsiasi altra diagnosi che non sia virus. Migliaia e migliaia di interventi chirurgici rinviati. Terapie saltate. E ricoveri per covid che aumentano in maniera preoccupante: altri 66 in terapia intensiva da ieri, dove sono in tutto 992: pochi ancora, certo, ma si procede a una velocità inquietante. Dite che per fortuna molti sono asintomatici? Bene. Ma non capite che rappresentano un pericolo per chi ha patologie pregresse? E anche per chi è sano il virus si potrebbe rivelare micidiale: ieri è morto un uomo di mia conoscenza che non aveva alcuna patologia pregressa, e stava benissimo prima di essere contagiato: benissimo. Io non voglio che chiuda il paese, che chiudano le scuole. Per farlo occorre che tutti siamo più responsabili e rispettiamo le regole, sennò sarà inevitabile tornare al lockdown. Lo capite? Mascherine, distanziamento, igienizzanti dietro in attesa del vaccino. Non abbiamo alternativa.