Emirati Arabi Uniti missione spaziale

GLI EMIRATI ARABI UNITI PUNTANO ALLA LUNA

DI EMANUELA LOCCI

EMANUELA LOCCI

È passato un anno dalla storica missione degli Emirati Arabi Uniti nello spazio e i primi astronauti del paese arabo, ora hanno in programma un altro ambizioso progetto: andare sulla Luna e rimanerci per un periodo di tempo.

Maj Hazza Al Mansouri che è stato il primo astronauta degli Emirati ad andare nello spazio il 25 settembre 2019, ha dichiarato che quello di raggiungere e stazionare sulla Luna è il capitolo successivo del programma spaziale dello stato del golfo Persico.

Per questo motivo lui e altri astronauti si sono trasferiti in Texas e rimarranno lì per i prossimi trenta mesi. L’obiettivo è quello di iniziare un addestramento che permetterà in futuro di raggiungere la Luna e compiere lì alcuni studi scientifici.

La Nasa prevede di mettere la prima donna e il primo uomo sulla Luna nel 2024, con un volo di prova senza pilota previsto per il 2021.

L’addestramento degli astronauti degli Emirati Arabi Uniti alla Nasa aprirà la strada a loro e ad altri due astronauti emiratini, che si uniranno al gruppo di cosmonauti dopo aver superato la selezione, indetta proprio in vista di questa particolare missione.

L’anno scorso gli emiratini hanno seguito un programma di addestramento in Russia, questo addestramento aveva l’obiettivo di prepararli fisicamente e mentalmente per le forze gravitazionali estreme e l’assenza di gravità sperimentate nello spazio.

A Houston, il loro addestramento ha invece lo scopo di prepararli per le missioni spaziali a lungo raggio e per le passeggiate nello spazio. Dovranno imparare a camminare nello spazio, e per farlo nuoteranno per ore nella piscina coperta più grande del mondo presso il Neutral Buoyancy Laboratory.

Indosseranno una tuta da 115 kg per attività extraveicolari (EVA) e svolgeranno attività sott’acqua, dove è allestita un’imitazione dell’ ambiente tipico della stazione spaziale internazionale (ISS).

L’addestramento prevede anche il volo di jet supersonici T-38 per simulare l’esperienza delle forze gravitazionali e migliorare le capacità decisionali rapide, che potrebbero rivelarsi indispensabili in questi frangenti.

Gli Emirati sono impegnati anche in un altro progetto spaziale, una sonda, chiamata Hope, è stata lanciata su Marte a luglio. Si prevede che arrivi sul Pianeta Rosso entro febbraio, in coincidenza con il 50 ° anniversario della formazione dell’Unione.