TRUMP-BIDEN, DIBATTITO INGUARDABILE

DI EMILIANO RUBBI

La verità è che il dibattito tra Trump e Biden è stato inguardabile per diversi ordini di motivi.

In primo luogo perché discutere con Trump è un po’ come pretendere di avere ragione parlando con un bambino di sei anni.
Tu gli chiedi cosa intende fare per il clima e lui ti risponde che suo padre è un supereroe che vola e caca fiamme.
E se provi ad affrontare un qualsiasi argomento lui ti interrompe facendo la linguaccia e gridando “NA NANA NANNA”.
E gran parte del suo elettorato lo vota proprio per questi motivi, perché è esattamente come lui: razzista, profondamente rozzo e ignorante, bugiardo, violento e fascistoide.
Tutto il mondo è paese, insomma.

In secondo luogo perché Biden è un uomo completamente inadatto a qualsiasi confronto: carismatico quanto una pianta di aloe arborescens, reattivo come un bradipo sotto chetamina, perfetta espressione del “conservatorismo liberal” che da sempre funesta il partito democratico.
Ma Sanders era “troppo estremista” per gli standard dem, quindi quello che poteva essere il miglior Presidente della storia USA non è stato messo nelle condizioni di arrivare a sfidare il buffone col gatto rosso in testa.

È stato uno dei momenti più bassi della tv americana, come hanno scritto in molti.
E parliamo di una televisione dove sono all’ordine del giorno quelli che si prendono a pugni in faccia durante i talk show.

Trump è un personaggio vergognoso, grottesco, pericoloso.
Ma è la perfetta espressione di una parte dell’elettorato USA, come Salvini da noi.
Biden non rappresenta niente, non ne ha la forza.
Se Biden dovesse vincere (e me lo auguro) sarà solo perché “non è Trump”.

In tutto il mondo, oggi, ci sono la destra populista, nazionalista, xenofoba, e quelli che hanno il solo merito di “non essere loro”.

E finché resterà così, saremo destinati ad avere a che fare con questi ridicoli pupazzi sovranisti ancora a lungo.