NON SOTTOVALUTARE I NEGAZIONISTI

DI EMILIANO RUBBI

Ieri, a Roma, sono scesi in piazza i negazionisti del Covid.

C’era Sara Cunial, la ex grillina, sul palco con un casco in testa, ad esempio.
“La possibilità di morire di coronavirus è minore di quella di morire per un asteroide. Così mi sono attrezzata”, ha detto.
In effetti, come tutti sanno, ogni anno nel mondo muoiono più di un milione e centomila persone a causa degli asteroidi.

C’era il partito nazifascista Forza Nuova, guidato da Roberto Fiore (uno condannato per eversione e banda armata), che parlava di “dittatura sanitaria”.
In pratica, i nostalgici del regime stavano in piazza a lamentarsi della tremenda dittatura che li costringe a mettere la mascherina.
Non so cosa ne pensiate voi, ma io la trovo una cosa meravigliosa.

C’erano i pappalardi arancioni e ogni sorta di no 5g, no sciekimike, no vax e via dicendo.
Tutti convinti che la mascherina sia “una museruola” (evidentemente loro, con la mascherina addosso, si inibiscono e non riescono più a parlare, poverini) e che mettere una cosa davanti alla bocca provochi ogni sorta di tremenda malattia mortale.
Infatti in Giappone, dove tutti la indossano da anni, c’è una delle età medie più alte del mondo.

“Ieri un’altra bambina è morta a causa di una malattia provocata dalla mascherina”, mi ha scritto un tizio.
Poi magari tu gli chiedi dove avrebbe letto questa stronzata e, come al solito, spariscono.

“Il virus è più piccolo e passa attraverso la mascherina, STUDIA! L’ha detto Montanari!”, scrive un altro.
E vagli a spiegare che il virus non volteggia da solo in aria, ma ha bisogno delle minuscole goccioline di saliva che emettiamo quando parliamo, per essere trasportato. Goccioline che dalla mascherina non passano.
Montanari forse lo sa pure, ma non glielo dice mica.

Però va detto che per fortuna in piazza erano pochi.
Ma non bisogna fare l’errore di pensare che siano tutti lì.
Sono molti di più.
E se dovesse esserci un nuovo contraccolpo economico, se altri dovessero perdere il lavoro a causa delle misure restrittive, cresceranno ancora.
Esponenzialmente, come il virus.

Quella che vedete nello screenshot è una donna, ad esempio.
Mi scrive che lei non è “una pecora” come me, quindi non si piega alla dittatura sanitaria e mi invita gentilmente a infilarmi la mascherina nel culo.
E di messaggi come il suo (o anche peggiori) ne ricevo ogni volta che tocco questo tema.

La rabbia delle persone non va mai sottovalutata.
È in momenti come questo che, se non si ridistribuisce la ricchezza, i totalitarismi possono prendere forza.

In piazza erano pochi, insomma, ma non sono affatto pochi in generale.
Sono il nostro vicino di casa che ha perso il lavoro, il nostro amico delle medie che ormai non riesce ad arrivare a fine mese.

Far finta che non esistano, derubricarli a “un pugno di idioti negazionisti” è il peggior errore che oggi si possa fare.