FATTI, FASTI E FUSTI DELLA DEMOCRAZIA

DI ALBERTO BENZONI


In Egitto si sta avviando un processo, in cui sono imputate 54 milioni di persone, ree di non aver votato nelle più recenti elezioni.
L’alternativa era quella di processare quelli che non avevano votato per il regime. Ma la cosa avrebbe suscitato proteste.
Oggi, invece, la notizia, riportata dall’Economist, non sembra aver suscitato reazioni di sorta. Magari perchè votare è sempre un dovere…
IN Ecuador e in Bolivia, Rafael Correa ed Evo Morales sono stati dichiarati da un giudice inelleggibili (erano candidati alla vice presidenza e al Senato), perchè coinvolti in un processo per corruzione e perchè accusati di stupro; un duro colpo per l’opposizione. Ma anche un procedimento quantomeno sospetto…
In Burkina Faso, non si voterà nelle zone “infestate dalla guerriglia”; che sono poi una parte notevole del paese e magari anche acquisite all’opposizione che, non a caso, ha vivamente protestato. Anche qui, un precedente interessante: perchè, ad infestare ci possono essere la criminalità organizzata, le cavallette e quant’altro…

Negli Stati uniti sotto attacco – perchè ritenuto da Trump fraudolento – è il voto per corrispondenza. Quello che avvantaggia i democratici; che sarà espresso, causa pericolo di contagi, da un numero molto più grande di elettori; e che, chissà mai perchè, viene conteggiato la settimana successiva al voto.
Si è così cominciato col negare i fondi perchè il servizio possa far fronte ai nuovi compiti (blocco succesivamente rientrato).
Ma il prossima tappa sarà assai più drammatica: Trump che vince, anzi si dichiara vincitore la sera delle elezioni; il voto postale che rovescia il verdetto nei giorni successivi. E Trump che contesta il risultato. Per l’America sarebbe la prima volta; e con effetti potenzialmente catastrofici (tra i quali c’è anche l’attribuzione della vittoria a Trump da parte della Corte suprema).
Forse, la catastrofe non ci sarà; ma che possa essere contemplata è già un segnale drammatico.

Ma non ci sono solo segnali negativi. Perchè le male lingue (pensare male non si dovrebbe ma…) danno per certa la vittoria di Monica Cirinnà nelle primarie del Pd a Roma. Il preludio della concessione del voto agli animali, purchè accompagnati e doverosamente interpretati dai loro padroni. Alcuni fastidiosi oppositori di questo grande passo avanti potrebbero dire che, in questo modo, si darebbe la possibilità di votare due volte ai sullodati proprietari. Ma si potrebbe facilmente rispondere che questo diritto lo avevano i laureati nell’Inghilterra dell’ottocento. E perchè allora non premiare, invece dell’intelligenza, la sensibilità? Uòlter sarebbe sicuramente d’accordo…