REFERENDUM, RIZZO: “NON VOTATE CONTRO MA PER”

DI ALESSANDRO GILIOLI

Qualche giorno fa Marco Rizzo, il nostro comunista di Pyongyang spesso invitato ai talkshow per i momenti di alleggerimento, ha messo sui social questo meme, ritenendosi evidentemente più appealing e fresco della ministra Azzolina, allo scopo di convincere le persone a votare No al referendum istituzionale

Ieri Il Fatto ha compiuto un’operazione abbastanza speculare, mettendo in prima pagina i volti impresentabili di alcuni tra coloro che votano No, da Formigoni a Cirino Pomicino.

Che cosa abbia a che fare tutto questo con il referendum costituzionale è, per me, tra i misteri della metafisica più pura. Che cosa abbia a che fare, intendo, con le argomentazioni, con i pro e i contro, con l’architettura della legge fondamentale dello Stato.

Tra l’altro, sono passati meno di 4 anni da un altro referendum costituzionale in cui i sostenitori del Sì – i renziani – usavano la stessa non-argomentazione, rivolgendosi a noi di sinistra: ahhhh, bravi, votate come Salvini, Meloni e Brunetta, ahahah.

Non mi pare ebbe questo gran successo, la campagna in questione, quella del “guarda con che merde voti”.

Mi auguro che non ne abbia neppure stavolta. Che si guardi alla riforma, ai suoi possibili effetti (che a me non piacciono, lo dico trasparente, e mi sa che alla fine, pur senza troppa baldanza, voterò come Marco Rizzo e Cirino Pomicino).

Però intanto continua colpirmi la campagna scema del “non votare come quelli lì”, di chiunque sia la parte di quelli lì.

Anzi, se avessi tempo farei proprio l’operazione opposta: trovare foto e nomi di una dozzina di ottime persone per parte – del Sì e del No. Perché ce ne sono, su entrambe le rive. Poi le sciorinerei tutte, quelle del Sì e quelle del No. Come dire: qualunque cosa voti, voterai (anche) come delle brave persone.

Quindi non è così importante la compagnia, lo è di più la tua zucca. E chi ti dice il contrario, un po’ ti truffa.