TERREMOTO NELL’ITALIA CENTRALE QUATTRO ANNI DOPO. POCO È CAMBIATO

DI UMBERTO SINISCALCHI

Italia Centrale, 24 agosto 2016, ore 3,36. Scossa 6.0 della scala Richter.
Cadono come castelli di carte Amatrice, Accumoli, Visso, Castelluccio di Norcia e tanti altri. 131 comuni distrutti tra Lazio, Umbria, Marche ed Abruzzo con 303 morti. Migliaia tra feriti e sfollati (49 mila!), tonnellate di macerie ancora da rimuovere, per ora solo il 70% è stato portato via, tenute in scacco da quel mostro chiamato burocrazia, che è addirittura arrivato, per il 2016, a chiedere le tasse ai cittadini di Amatrice…

Tanta gente nelle “casette”, troppa ancora nelle tendopoli. Per dire, ad Amatrice dovevano essere consegnate, nelle scorse settimane, oltre 3700 casette. Ne sono arrivate solo 100, senza allacci fognari.
Non rinascono quei meravigliosi borghi. Ricostruzione? Ben poca e utopistica.
Stanotte, la campana di Amatrice ha suonato 249 volte, scandendo i nomi delle vittime, elencati uno ad uno.
In mattinata, alle autorità (tra gli altri, il Governatore del Lazio e segretario del pd, Nicola Zingaretti), la gente ha urlato: “Via!”.
Non dimentichiamo.
Io non dimentico