SESSISMO, ESIBIZIONISMO … RAZZISMO

DI DANIELA YAYA DI CAMILLO

Sei impiegata alle poste in una zona di Roma, fai il tuo lavoro, chiedi un documento all’utente e lui , un giovanissimo, come carta d’ identità tira fuori i gioielli di famiglia – che ancora non ci è dato sapere perché si continua a chiamarli così. Ennesima lacuna di una educazione errata. Ma i titoli ci parlano del caso dello “straniero incivile e maniaco”; così ci troviamo di nuovo in secondo piano, la molestia ai danni di una donna (qualcuno ancora osa l’obsoleto “chi dice donna dice danno”?).
La cosa che spaventa, è trovare sempre le notizie che parlano di nazionalità di chi compie gesti inauditi sulle donne italiane. Provare a disinnescare queste radicate convinzioni, ovvero, che l uomo straniero sia più criminale e la donna italiana sia più vittima di altre donne sarebbe una vittoria culturale e soprattutto, un traguardo importante per non minimizzare l’importanza della notizia sulla violenza ,che ogni donna a qualsiasi latitudine deve subire. Ricorderei che, per religione e politica o solo tradizione le “altre donne” sono costrette a sposarsi bambine, a mutilazioni genitali e alla prostituzione minorile con uomini adulti; pratica quest’ultima, di cui, udite udite, gli italiani detengono la prima posizione in classifica, praticando turismo sessuale (quindi se non sbaglio diventa a sua volta straniero profanatore di corpi di infanti!); qui sicuramente qualcuno obietterà: negli altri paesi sarà normale il tutto, ma nel nostro no! Giusto!! Quindi mi state dicendo che, Chiesa, Legge ma soprattutto morale ed etica umana italiana, permettono il sesso con bimbi di 3, 4 anni? Tornando a noi, quando parlo delle altre donne mi riferisco non solo alle appartenenti di altra etnia ma tutte, italiane comprese, alle quali , per retaggio educazionale atavico , non viene permesso di istruirsi, emanciparsi, scegliere. Tutte le donne hanno diritti pari e insindacabili. Se una donna stuprata è italiana soffre e viene lesa, come qualsiasi altra donna. Vorrei ricordarlo soprattutto a quella parte di umanità che magari un giorno, avrà una nipotina di colore nata a Brescia o a Canicattì e venendo lesa nei suoi diritti potrebbe sentirsi dire “se fosse rimasta a casa sua non le sarebbe successo” Oppure un nipote di Udine o Diamante di colore criminale, chissà! Ricapitolando, se una donna viene abusata, siete sempre convinti che i titoli riguardanti un abuso nei confronti di una donna e lo sdegno che ne deriva, siano necessari della precisazione della nazionalità del maltrattante? Se la risposta è affermativa posso dire con la stessa certezza che lo scempio sulle Donne, tutte, non avrà mai fine.