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DI GUIDO SARACENI

“La Lega sta formalizzando una proposta da portare in Parlamento, secondo cui un tutore dell’ordine che, nell’esercizio della sua professione, colpisca, ferisca o uccida chi si è reso protagonista di un atto delittuoso, non può e non deve essere indagato”
Questo è ciò che afferma Matteo Salvini – testuali parole.
Si tratta di una dichiarazione gravissima, alla quale i mezzi di comunicazione di massa, troppo impegnati a discutere di cronaca nera e delle sorti della nazionale di calcio, non hanno dato il giusto rilievo.
In uno Stato civile e democratico, le forze dell’ordine non hanno il diritto di uccidere o ferire un presunto criminale, sempre e comunque, a prescindere da qualsiasi ragionamento sull’opportunità e sulla ragionevolezza del loro operato.
Se così non fosse, polizia e carabinieri sarebbero liberi di sparare al presunto ladro, ferire il presunto borseggiatore, malmenare il presunto evasore.
Avete notato la parola “presunto”?
Perché questo è ciò che ogni essere umano è, prima di essere giudicato colpevole da un Tribunale.
Si tratta di un sacrosanto principio dello Stato di Diritto che nessuno può pensare di mettere in discussione.
Tantomeno il vicepresidente del Consiglio.
Perché in uno Stato di diritto nessuno deve sentirsi al di sopra della legge.
Tantomeno chi dovrebbe farla rispettare.
Siamo alla frutta.
E il dolce l’ha già mangiato Salvini.
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Prof. Guido Saraceni, dal suo blog personale