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DI ORSO GRIGIO

Referendum

Vorrei invitare voi tutti a un minuto di raccoglimento e di affettuosa solidarietà per gli iscritti della CISL.
Sì perché ci vuole una certa dose di incoscienza a scegliere un sindacato la cui segretaria dichiara candidamente, senza la minima vergogna almeno apparente, che non andrà a votare ai prossimi referendum sul lavoro. Come un La Russa qualunque, per dire.
Si chiama fumarola
questo fenomeno, e già il nome avrebbe dovuto mettere in guardi. Intendiamoci, non che le altre sigle spicchino per coerenza e impavida difesa dei lavoratori, ma che un sindacato si dica contrario all’abolizione di leggi che danneggiano i lavoratori è un cortocircuito di quelli fulminanti. Si è difesa dicendo che sono quesiti anacronistici e che il mondo del lavoro è cambiato.
Le solite giustificazioni assolutorie,
per non ammettere che quelli cambiati sono loro: tutte stampelle del potere.
Che poi non si è limitata a dare un’indicazione di voto, pur se orrida, ma ha di fatto invitato i suoi iscritti a non andare proprio a votare, ed è questo che spaventa davvero. E’ la scelta di tutto il centro destra, certo, ma la privazione delle libertà comincia proprio da qui, nel ritenere i nostri diritti un intralcio.
Io la penso come Travaglio anche in questo caso. O si toglie il quorum, una trappola piazzata apposta per far fallire i referendum e nella quale in passato è caduta anche la cosiddetta sinistra, o lo si applichi anche alle politiche, in modo tale che sotto il 50%+ 1 le votazioni siano comunque nulle.
E’ che le nostre scelte gli fanno paura,
non vogliono che usiamo il pensiero. Vogliono farlo loro al nostro posto e noi accettare senza un fiato. Una massa di taciti ignoranti al guinzaglio e a capo chino.
Purtroppo però la realtà è già questa, e infatti i referendum rischiano di essere un fallimento totale, una disfatta.
E l’ambiguità del PD non aiuta.
Dovrà fare parecchia fatica, Schlein, a convincere i suoi a votare per l’abrogazione di leggi che ha voluto un suo predecessore, che per l’appunto è lo stesso col quale lei cerca ancora di fare accordi.
E infatti non la vedo determinata neanche in questo caso, non mi sembra così travolta dalla passione nel convincere i suoi, ma sarò io che vedo il male ovunque. Una volta di più, se fossi un suo elettore, la inviterei a fare un repulisti di Renzi e renziani e che non se ne parli più. Sarebbe la conquista della credibilità, ma non succederà, lo so bene, ed è per questo che rimarrà intrappolata nella pania dove si trova adesso. Una poco confortevole zona che forse non le farà perdere voti ma di sicuro non glieli farà guadagnare. Un partito, al di là dei suoi numeri, del tutto inutile, coi piedi in due staffe e la lingua biforcuta, ammesso che da tutte le parentesi che ella apre escano frasi di senso compiuto.
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Peccato, perché continuo a pensare che a sinistra, quella vera, quella che intendo io, ci siano grandi possibilità.
Di sicuro c’è quella di conservare la dignità.
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Orso Grigio
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