DI ORSO GRIGIO
Quindi Grillo è stato nuovamente accompagnato alla porta, e questa volta è stata anche sbattuta forte.
Spero ne prenda atto anche lui e si trovi qualche altro trastullo: un partito, una bocciofila, una scuola di ricamo.
Però ancora grazie, e sono dannatamente sincero.
Ci ha dato una speranza quando tutti gli altri partiti erano intenti già da decenni a prepararsi la tavola imbandita per strafogarsi dopo essersi spartiti il bottino, lontani ormai anni luce dai bisogni delle persone e già schiavi di un sistema economico e politico mondiale che non ci prevede nemmeno come comparse, ma solo come pubblico tacito e pagante.
Perciò grazie, Beppe, però gli errori si pagano e tu ne hai fatti troppi, fino alla Madre delle Ca*zate Supreme, quell’aderire al governo Draghi che si è rivelato un disastro talmente fallimentare da far pensare che nascondesse congetture poco nobili, che infatti terrò per me anche se le pensano tutti.
Dimmi, caro Beppe, se Conte ha regalato voti al pd come si evince da quella tua ridicola lettera di raccomandazioni alla gaudente, tu quanti ne hai buttati, di voti, con quella mossa scellerata?
Il Movimento aveva tutti contro, ok, dal Presidente della Repubblica all’Europa al resto dei partiti, ma si poteva far saltare tutto e andare a votare (la destra non avrebbe vinto e il Movimento non avrebbe di certo perso) oppure andare all’opposizione (e oggi saremmo più forti, come insegna Meloni, per l’appunto).
Strategie politiche già chiare alla scuola materna.
Col prossimo partito pensaci meglio prima di farti prendere per il cu*o e soprattutto prima di prenderci i tuoi elettori.
Dice: “se Grillo ha perso vuol dire che ha vinto Conte”.
Vedi perché ti tengo, perché sei perspicace.
Bene: avanti con Conte, allora.
Ora però certe mie perplessità non ve le ho mai nascoste, e non lo farò nemmeno adesso. Voi fidatevi solo del vostro, di pensiero, ché il mio somiglia a me: è antico, esigente e quindi destinato alla sconfitta.
Io credo che il Movimento sia l’unico partito votabile, per distacco. Lo credo da quando esiste.
Tuttavia, messo questo paletto inamovibile, se prima votarlo era una scelta convintamente motivata dalla speranza del cambiamento, adesso si è derubricata a scegliere il meno peggio.
Ed è una cosa che mi dà l’orticaria.
Spero che Conte dia una dimensione e un’identità precisa al Movimento, ma certe sue ambiguità continuano a non convincermi. Quel suo prendere le distanze dalla parola “sinistra” per esempio non mi piace. Capisco che rientri in un equilibrismo politico utile a raccogliere consensi, ma il punto è proprio questo, che io quei consensi li vorrei chiedere da una posizione saldamente ancorata a quei valori che nessuno sembra rispettare più. Definirsi “di sinistra” non è una vergogna e non è nemmeno peccato. O almeno spero perché se lo fosse all’inferno avranno già acceso nuove fiamme apposta per me, per quando arriverò.
Quando parlo di ambiguità mi riferisco alle armi prima sì e dopo no, e anche a proposito del governo Draghi, non ricordo di aver sentito da parte sua grosse prese di posizione in merito. Anzi, una me la ricordo, ed è la dichiarazione che se fosse stato iscritto a Rousseau avrebbe votato anche lui per l’adesione a quel governo, dal che se ne evince che quella scelta stesse bene anche a lui.
Eppure proprio lui, in quell’occasione, fu quello più di tutti trattato a pesci in faccia un po’ da chiunque, fra l’altro.
Ma sbagliare si può, ci sta.
E le idee si possono cambiare, po’ come le mutande, anche se è una modalità che non mi appartiene granché, a parte applicarla alle mutande.
Sono solo le mie perplessità, non dategli troppo peso. Ve l’ho detto, sono esigente e difficilmente mi accontento.
Però, al di là delle ca*zate che sparo io, vigilate e non entrate in modalità integralismo talebano: con le critiche si cresce, con le carezze e il consenso a prescindere no.
E auguriamoci in bocca al lupo, noi che fra i vinti ci stiamo da sempre, perché il sistema dei partiti tradizionali non è mai stato così forte e pericoloso, e non ci sarà un’altra occasione.
.
Orso Grigio