DI GIANCARLO SELMI
La minuziosa ed esaustiva ricostruzione dei fatti che portarono all’appoggio dato alla nascita del governo Draghi, fatta in un video da Riccardo Ricciardi, che videro l’attiva partecipazione di Grillo e Di Maio, che quella partecipazione vollero fortemente, fino al punto di arringare in tal senso (Grillo) l’assemblea dei parlamentari, apre nuovi squarci sulla nebbiosa vicenda e conferma i sospetti sulla strana “vicinanza” del comico genovese, con il banchiere delle élites e dei poteri forti internazionali.
Il racconto di Ricciardi prosegue con la sedazione del forte dissenso alla schiforma Cartabia, sempre a opera di Grillo, sull’impegno profuso da Conte al fine, almeno in parte, del miglioramento di quella riforma e sulle successive pressioni affinché si lasciasse in pace Draghi e il suo governo, fino a una telefonata diretta, dello stesso Grillo a Ricciardi, nella quale si chiedeva perentoriamente di “non ostacolare”. Questo insieme ad altre rivelazioni che confermano la corrispondenza di amorosi sensi fra Draghi e Grillo.
Per questo Grillo, prima di parlare del presunto tradimento dei valori originari, dovrebbe spiegare. Spiegare quale sia stato il suo ruolo nella congiura che portò alla caduta del Conte due, nel successivo comportamento di Di Maio, che ostacolò in maniera evidente il lavoro di Conte, nella costruzione della successiva scissione. Tutti avvenimenti che hanno tradito non solo quei valori da lui oggi tanto difesi, ma anche le ragioni della nascita stessa del Movimento e della linea politica obbediente a quelle ragioni.
Dovrebbe spiegare a cosa è dovuto, come dice Giuseppe Conte a Dagospia, “il grave errore di aver costruito un rapporto personale con Draghi, anteponendolo alla rappresentanza politica e agli interessi di un intera comunità, lasciandosi irretire dall’ex premier che gli chiese di favorire Di Maio”. Su questo Grillo dovrebbe dare risposte chiare e trasparenti. E, aggiungo, dovrebbe chiarire qual è il suo rapporto odierno con Draghi e a quali interessi obbedisce la guerra aperta contro la comunità politica pentastellata.
.
Giancarlo Selmi