DI MARIO PIAZZA
Qualcuno era di sinistra
L’ho scritto molte volte e lo ripeto a scanso di equivoci:
Per battere questo governo sarei disposto ad allearmi con chiunque e non mi importa se saremo litigiosi e dureremo poco.
Detto questo, sarà ben difficile riportare gli elettori alle urne senza un programma chiaro e audace che possa riscaldare i cuori ormai congelati di quella che fu la base progressista. La scelta è tra il recupero di qualche punto percentuale al centro e una politica di sinistra senza compromessi che possa riaccendere quel fuoco che, da Occhetto a Prodi, da Letta a Renzi, la dirigenza del Partito Democratico ha spento accuratamente.
Un dilemma che fa venire in mente l’asino di Buridano che, indeciso tra due mangiatoie, morì di fame
Spero che Elly Schlein sia più intelligente di un asino e capisca in tempo quali siano le posizioni dominanti della sua potenziale base elettorale.
Nessuno può definirsi progressista né mai tornerà a votare se non ha a cuore la sorte dei più deboli, se pensa che la guerra possa essere uno strumento di pace, se crede che le armi possano essere più importanti delle cure mediche e dell’istruzione, se ritiene la cultura “woke” un’aberrazione, se pensa che l’indipendenza della magistratura e la libertà della stampa non siano vitali, se teme le sostituzioni etniche e culturali, se riesce ad essere felice in mezzo a gente che non lo è affatto.
E’ con questi perduti valori che dobbiamo e possiamo vincere le prossime elezioni, non con penosi equilibrismi per ottenere temporanei consensi centristi.
Capito, Elly?
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Mario Piazza