DI MICHELE PIRAS
I morti sono tutti uguali
Raja, Yisrael, Etti, Mansoureh, Parnia, Mehrnoush, sono i nomi di alcune delle vittime dei raid israeliani su Teheran e dei raid iraniani su Tel Aviv.
Vittime incolpevoli delle fiamme che divampano ormai in tutto il Medio Oriente, vite spezzate dalla follia della guerra.
E sapete che c’è?
Che non sono diverse fra di loro per etnia o nazionalità o religione, tantomeno sono diverse dalle 70 mila vite trucidate a Gaza.
Perché non esistono esseri umani di serie A o di serie B, catalogabili sulla base del loro passaporto o del modo che hanno di pregare, ma solo uomini, donne e bambini che cadono sotto i colpi di una follia sanguinaria che ci sta trascinando tutti nel baratro.
E nemmeno interessa troppo adesso fare geopolitica:
la carneficina va fermata, quella di Teheran, quella di Tel Aviv, quella di Gaza.
E i criminali responsabili di tutto questo massacro, quelli che in nome della loro “auto conservazione” sacrificano le vite altrui, vanno assicurati alla giustizia, senza attenuanti né sconti di pena.
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Michele Piras