DA REDAZIONE
Antonio Cipriani da REMOCONTRO –
La cultura dominante – la parola cultura non inorridisca – è un insieme di superficialità mediatica, populismo, rozzezza dei modi e ignoranza arrogante che si poggia su un contraltare intellettualoide, elitario ed algido, basato su rapporti da salottino amicale con ricadute mediatiche, a coprire come foglia di fico una sostanziale irrilevanza.
Inorridisco anche io, sottolinea il barbiere anarchico: lui è un alchimista rurale, crede nella foresta e nella notte in cui cresce il grano. Spalanca le braccia, agita il rasoio nell’aria come fosse un direttore d’orchestra: più che cultura direi mentalità diffusa, cioè quel campo dialettico, mediatico e politico, in cui si stabiliscono i confini del modo di pensare. Un campo variabile in cui, in democrazia, forze diverse stabiliscono le regole de gioco. In questa fase, e il concetto della doppia faccia culturale che anima la mentalità è efficace, è totalmente assente un’idea critica della società, una visione alternativa di un mondo possibile, qualcosa che agisca per la giustizia sociale, per il pacifismo, per ristabilire regole meno stupide che non mortifichino il bene comune a vantaggio di quel profitto a ogni costo che genera distruzioni, guerre, farneticazioni sociali, devastazioni ambientali, povertà e rabbia.
“Non totalmente assente, nascosta. Tra censure e autocensure, decreti sicurezza, prudenze politiche, spionaggi e carriere armate bibartisan, vecchie obbedienze e luoghi comuni come cemento, qua e là l’erba fa capolino, anarchici sbocciano papaveri rossi, giovani germogli si prendono spazio nell’abbandono.”
“Con tenerezza e speranza vedo giovani e giovanissimi prendere parte, battersi contro l’ingiustizia, vedere il re nudo, sventolare le bandiere di chi è umiliato e offeso, massacrato e devastato, non quelle becere di chi umilia, offende, massacra e devasta.”
Con rabbia vedo la repressione diventare regola
“La peggior classe dirigente di sempre trae vantaggio dall’efferatezza, gestisce l’ingiustizia come fosse un dogma, si commuove per il potente che si sbuccia un gomito e fa affari con i criminali di guerra, vende loro le armi per ammazzare donne, giovani, bambini. E i sostenitori di questi farabutti passano il tempo a cercare fantasiose fregnacce per giustificare l’ingiustificabile. Sono mediocri e i mediocri li rappresentano. Sempre e drammaticamente al servizio di un potere malvagio, ricco e inafferrabile. Destinato, la storia ce lo insegna, a crollare miseramente.”
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Articolo di Antonio Cipriani dalla redazione di
8 Giugno 2025