DI ORSO GRIGIO
Finalmente Fedez, nel suo peregrinare in cerca di visibilità è approdato a casa
Dopo essere stato bersaglio del pubblico ludibrio da parte di quelli di destra in quanto comunista col Rolex, diventato nel frattempo l’orologio rosa da quattrocentomila euro sfoggiato a Monaco, ha finalmente trovato casa in Forza Italia rimettendo le cose al loro posto. Così è andato, ha parlato di periferie dicendo che servono centri per i giovani (azz, un genio), ha onorato Berlusconi, spalato un po’ di merda sulla sinistra e su sala e infine, all’apice del suo show, si è scagliato contro Travaglio, per il sollazzo di Cruciani (sul palco insieme a lui a impreziosire ulteriormente la giornata) e di tutto lo stato maggiore del partito, in prima fila ad applaudire.
Vedi come cambiano le cose?
Ricorderete le sue prese di posizione e gli scazzi con Gasparri che lo chiamava “coso dipinto”? Tutto chiarito, siamo già alle pacche sulle spalle, ai tarallucci e al vino.
Fin troppo, il vino.
Guccini cantava che “per fare un uomo ci voglion vent’anni”
Ma i tempi cambiano, precipitano perfino, e pare che ormai ne servano parecchi di più. Tuttavia la cosa importante è che alla fine ognuno sia in pace con sé stesso e trovi la propria identità. Quindi siate felici, andate in pace e amen. Che poi vi confesso che la sua metamorfosi rende felice anche me. Questa cosa che Fedez fosse indicato come appartenente alla stessa area ideologica che frequento io, pur se per motivi propagandistici e con le stesse differenze che ci sono fra la me*da e la cioccolata, mi rompeva parecchio le palle.
Quindi aver chiarito agli occhi del mondo che io e lui giochiamo in squadre diverse mi riempie di letizia.
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Orso Grigio