Follia: Merz a Zelensky, «Ma quale pace, facciamo missili»

DI PIERO ORTECA

REDAZIONE

 

Da REMOCONTRO –

Il Cancelliere tedesco Merz mette a rischio la stabilità e la sicurezza internazionali. Ieri, ricevendo Zelensky a Berlino, ha fatto dichiarazioni a dir poco sorprendenti. Costretto a rimangiarsi ‘l’attacco con missili alla Russia’, annuncia l’intenzione di fabbricare missili con l’Ucraina. E ‘mai il ripristino del Nord Stream’ che riporti in gas russo in Europa’. Anche se a metà prezzo!

Attacco di “bismarckismo prussiano”

Herr Friedrich, in un attacco di tardivo ‘bismarckismo prussiano’, lunedì aveva parlato di colpire la Russia in profondità, con missili a lunga gittata. Ma martedì, in Finlandia, aveva rivoltato la frittata, dicendo che, per la Germania, «tutto restava come prima» (cioè, in sostanza, con i limiti imposti agli ucraini). Come mai questa poco gloriosa ritirata? I socialdemocratici della Grosse Koalition, gli sono saltati subito addosso, accusandolo di «negligenza diplomatica» (questa sconosciuta!). Dopo le critiche arrivate anche dal leader SPD, Lars Klingbeil, ieri dunque Merz si è trovato faccia a faccia con Zelensky, chiuso all’angolo. Un colpo al cerchio e uno alla botte, il Cancelliere ha pensato di uscirsene con una dichiarazione strabiliante: non ha confermato se cederà subito i missili tedeschi Taurus, per colpire il cuore della Russia. Però si è impegnato a fabbricare missili balistici assieme all’Ucraina (altro che mediazione di pace!).

“Armi che serviranno a sostenere l’impegno di una guerra senza fine, e questo è chiaro a tutti, anche a quelli che non si accorgono che, dentro l’Europa, c’è ancora qualcuno che rivolta i tizzoni dello scontro da preferire al confronto diplomatico.”

Farneticazioni future nell’ignavia nel presente

Dunque, Taurus o non Taurus, quella di Merz è stata una ‘trovata per uscire da un impasse (nel futuro), senza però dare una risposta chiara sui Taurus (nel presente). Vigliaccheria? No, opportunismo, ma di bassa lega. Perché i russi hanno reagito lo stesso in maniera furibonda, e il Presidente ucraino ha fatto finta di essere contento, dato che se ne è andato dall’incontro con ben 5 miliardi di euro (soldi tutti tedeschi), da spendere per proseguire una guerra che tutti deplorano, ma che poi ognuno finanzia alla grande. Magari basterebbe un decimo di questa generosità per gli aiuti umanitari a Gaza. Ma si sa, (ed è cialtrone chi lo contesta), l’Occidente in generale e l’Unione Europea in particolare, usano due pesi e due misure. Punto.

The Guardian

Ed ecco come il britannico Guardian riporta, alla virgola, le parole di Merz, dalle quali non si capisce se Kiev avrà subito i Taurus: «I nostri ministri della Difesa firmeranno oggi un memorandum d’intesa riguardante l’acquisto di sistemi d’arma a lungo raggio di fabbricazione ucraina» – ha affermato Merz – senza nominare i produttori coinvolti. «Non ci saranno restrizioni di gittata, il che consentirà all’Ucraina di difendersi completamente, anche contro obiettivi militari situati al di fuori del suo territorio», ha dichiarato in una conferenza stampa congiunta. «La produzione di armi a lungo raggio ‘può avvenire sia in Ucraina che qui in Germania», ha affermato. «Non forniremo ulteriori dettagli fino a nuovo avviso. Merz ha salutato il progetto come «l’inizio di una nuova forma di cooperazione militare-industriale tra i nostri Paesi, dotata di grandi potenzialità». Quest’ultima frase, particolare, fa intravedere il pesante ruolo di influenza che può esercitare sulla nuova politica estera tedesca il gigantesco complesso militare-industriale, che novant’anni fa rese quasi invincibile il Terzo Reich.

Super riarmo tedesco

Una Germania che si riarma in modo così massiccio, guidata da un Cancelliere che non dimostra grande equilibrio politico e che anzi manifesta espressioni e atteggiamenti guerrafondai, può essere una garanzia per il resto dell’Europa? Sono moltissime le perplessità che Friedrich Merz sta sollevando, in più di un’analista di geopolitica. Senza dimenticare i rumors alla vigilia delle elezioni, quando tentò un approccio, (maldestro) poi velocemente rinnegato, con gli estremisti di destra di AfD. Dunque, se Merz per il potere era pronto ad allearsi anche con il diavolo, facendo un patto con lui, chi ci dice che oggi persegua solo ed esclusivamente gli interessi del popolo tedesco? Per non parlare dell’Europa. Proprio in questo caotico groviglio di riflessioni politiche su una nazione che, una volta, era punto di riferimento di stabilità, si inserisce anche un altro “affaire”, che lascia a dir poco sconcertati.

E mai il ritorno del gas russo in Europa!

«Merz afferma che la Germania ‘farà di tutto’ per impedire il riavvio del Nord Stream». Titola il Guardian, che spiega: «Berlino si impegna a garantire che il gasdotto danneggiato Nord Stream 2, proveniente dalla Russia, non riprenda le forniture di gas naturale all’Europa, ha affermato mercoledì il cancelliere Friedrich Merz. Continueremo ad aumentare la pressione sulla Russia’, ha dichiarato Merz nella conferenza stampa con il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Berlino». Strabiliante Merz sul ‘buco nero’ di una guerra che ha inferto un danno gigantesco al suo Paese! Non solo infrastrutturale. Un episodio che però, per molti investigatori, anche tedeschi, sembra già abbastanza delineato nelle responsabilità. «Il collegamento del gas Nord Stream 2, tra Russia e Germania attraverso il Mar Baltico – scrive il Guardian – è stato danneggiato nel settembre 2022 da enormi esplosioni sottomarine, considerate un atto di sabotaggio. Le esplosioni hanno distrutto uno dei due condotti del Nord Stream 2 ed entrambi i rami del suo controverso gasdotto gemello, il Nord Stream 1. Mentre il Nord Stream 2 non è mai entrato in funzione, il Nord Stream 1 per anni ha trasportato gas russo a basso costo in Europa attraverso la Germania. Secondo quanto riportato dai media tedeschi e britannici, Washington e Mosca avrebbero discusso l’idea di rilanciare il progetto Nord Stream 2 durante i colloqui per porre fine alla guerra in Ucraina, riporta l’Agence France-Presse».

“«Anche alcune importanti personalità politiche dello stesso partito di Merz avevano espresso un timido sostegno alla ripresa delle forniture di gas dalla Russia attraverso il gasdotto, prima che il Cancelliere escludesse definitivamente questa possibilità». Anche in caso di pace, niente gas russo a prezzi stracciati per le nostre industrie, dunque? Merz per conto di chi parli?”

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Articolo di Piero Orteca dalla redazione di

29 Maggio 2025