DA REDAZIONE
SANDRO RUOTOLO dalla sua pagina FACEBOOK –
Verità per Mario Paciolla
Abbiamo scritto all’ambasciatore dell’Unione Europea in Colombia, Gilles Bertrand, per chiedere un intervento urgente, concreto, trasparente.
Mario Paciolla era un cooperante italiano al servizio della Missione ONU in una delle aree più pericolose della Colombia. È stato trovato morto il 15 luglio 2020, in circostanze incompatibili con la versione ufficiale del suicidio.
Oggi, grazie all’inchiesta di Fanpage.it, emergono elementi agghiaccianti:
* scene del crimine alterate,
* prove distrutte o sparite,
* funzionari ONU mai interrogati, protetti dall’immunità.
Nella lettera abbiamo chiesto:
• che l’Unione Europea solleciti l’ONU a cooperare con la giustizia italiana, superando l’immunità per i responsabili
• chiarimenti formali su quanto accaduto, comprese le violazioni delle procedure e la rimozione delle prove
• un monitoraggio permanente sui cooperanti UE in Colombia, esposti in aree dominate da narcotraffico e violenza
• un dialogo diretto con il governo colombiano per la tutela di chi lavora per i diritti umani
I Fatti:
• Mario lavorava nel dipartimento del Caquetá, dove si produce il 20% della cocaina colombiana
• Aveva denunciato un clima di paura e sfiducia nelle istituzioni internazionali
• Il suo appartamento è stato ripulito con candeggina da un capo della sicurezza ONU prima dell’arrivo della polizia
• Il suo corpo presenta segni di strangolamento, non compatibili con l’impiccagione
• I suoi quaderni, pieni di appunti e testimonianze delicate, sono spariti
• Il centro dove operava è stato smantellato poche settimane dopo
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Mario era un uomo di pace. Lo Stato e l’Europa devono verità alla sua famiglia e a tutti noi.
Finché non sarà fatta piena luce, non potremo voltare pagina.
Verità per Mario Paciolla. Ora.
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Articolo di

15 Maggio 2025