Cosa ci fanno nel PD?

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

Cosa ci fanno nel PD?

Qualcuno, prima o poi, dovrà spiegarci cosa ci fanno nel PD, ma cosa ci fanno fuori dalla destra, Picierno, Gori, Guerini, Sensi e qualche altro “camerata” del coro cantante di “base riformista” vera e propria enclave di destra dentro il PD. Qualcuno dovrà dimostrare l’utilità di avere in un partito che si dichiara di “sinistra”, esponenti di un centro con scappellamento a destra. Qualcuno dovrà dire agli elettori di quel partito che i personaggi citati la pensano nello stesso modo di Tajani, di La Russa, di Meloni.
Se ci fosse un minimo di linea politica condivisa e la visione del PD fosse veramente in antitesi a quella della destra, i citati personaggi sarebbero da tempo fuori da quel partito, accompagnati alla porta da un sontuoso calcio nel sedere. Invece no. Invece si preferisce continuare a prendere per i fondelli il proprio elettorato, che ha nella sua immensa maggioranza, una visione di società totalmente opposta a quella che hanno i personaggi citati.

Un vero e proprio inganno

Si opera un vero e proprio inganno ai danni di quegli elettori, facendoli votare per una bandiera che dopo le elezioni si ripiega e si mette in un cassetto e per programmi totalmente diversi da quelli poi messi a terra. Dalla guerra, dalle armi al neoliberismo, temi che procurano shock anafilattici a chiunque sia di sinistra. Una cosa che definire rivoltante, è un eufemismo. Occupare abusivamente uno spazio politico, truffare consapevolmente gli elettori può essere giudicato con una sola parola: disgusto.

Adesso anche con i referendum

Non si è fatto attendere, riguardo ai referendum, l’appello dei citati personaggi. È giunto. Uguale a quello di Tajani, di Salvini, di Meloni, di La Russa. Perché sono uguali, esattamente uguali. Quanto sono grandi le fettine di prosciutto sugli occhi di coloro i quali amarono Berlinguer, Ingrao, Pajetta e oggi si ritrovano Picierno, Guerini e Gori e li votano pensando che siano in continuità? Cara Schlein e compagnia, cacciateli via per dare al Paese, finalmente, un’alternativa alla destra e un partito che possa finalmente somigliare a qualcosa di sinistra.
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Giancarlo Selmi