La fame non può essere un’arma di guerra

DA REDAZIONE

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SANDRO RUOTOLO dalla sua pagina su Facebook –

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La fame non può essere un’arma di guerra.
Oggi a Strasburgo, insieme ad Alessandro Zan, Cecilia Strada, Mimmo Lucano, Annalisa Corrado e Marco Tarquinio, abbiamo presentato un’interrogazione urgente alla Commissione europea. Basta silenzi. Chiediamo una risposta politica forte e coerente alla tragedia in corso nella Striscia di Gaza.

Il piano del governo israeliano è chiaro e spaventoso:

occupazione permanente, trasferimento forzato dei palestinesi, controllo assoluto su cibo, acqua, cure mediche. Gli aiuti umanitari sarebbero distribuiti solo in campi recintati, accessibili dopo identificazione elettronica e sotto sorveglianza militare. Le Nazioni Unite lo definiscono “irricevibile”. E hanno ragione.
Non si può accettare che la sopravvivenza venga subordinata a una logica di controllo e sottomissione.
Non si può restare in silenzio mentre la fame diventa strumento di guerra.
Nel Parlamento europeo, la destra ha già respinto due volte la possibilità di discutere Gaza in plenaria. Due rifiuti. Due silenzi colpevoli.

Oggi diciamo basta

Abbiamo chiesto alla Commissione europea:
un cessate il fuoco immediato e duraturo;
accesso diretto e sicuro agli aiuti per i civili;
la sospensione dell’Accordo di associazione con Israele, alla luce delle gravi violazioni del diritto internazionale.
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L’Europa non può più voltarsi dall’altra parte.
Il tempo della complicità silenziosa è finito.
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