DI MARIO PIAZZA
Professione: giornalista
Per fortuna e non so ancora per quanto, nessuno può vietare a un giornalista di avere le proprie opinioni e di manifestarle. Credo però anche che la conduzione di un talk-show nulla abbia a che fare con la professione che nella migliore delle ipotesi viene affidata alle oscure redazioni.
Chi conduce i teatrini quotidiani si trasforma in un semplice “influencer” dal potere enorme sotto l’occhio benevolo dell’editore che, se privato come Mediaset e La7, della deontologia giornalistica se ne sbatte i cosiddetti ed è interessato unicamente alle percentuali di ascolto che fanno alzare o abbassare il prezzo degli spot pubblicitari. Se invece l’editore è il governo come per la RAI il lucro pubblicitario passa in secondo piano per lasciare campo libero alla propaganda politica filogovernativa.
Non basta nemmeno più il telecomando
Le cose stanno così. Per questo esistono i Vespa, le Gruber e i Del Debbio ai quali possiamo reagire soltanto con l’uso del telecomando, ma se l’influencer in questione è uno come David Parenzo che non fa mistero del suo sostegno al genocidio del Popolo Palestinese io credo che il telecomando non basti.
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Mario Piazza
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Foto in copertina by ANSA