Libertà di stampa? Sepolta a Gaza

DI ALFREDO FACCHINI

Alfredo Facchini

 

Il 3 Maggio si è celebrata la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa.

Ma non c’è niente da festeggiare. Perché a Gaza si sta consumando il massacro più grave di giornalisti del XXI secolo.
Oltre 200 reporter palestinesi uccisi dal 7 ottobre 2023. Molti indossavano giubbotti con la scritta “PRESS” ben visibile. Sono stati colpiti lo stesso. Anzi, per questo.
Il mondo lo sa. E tace.

Non sono “danni collaterali”

Non stiamo parlando di “danni collaterali”, ma di attacchi deliberati. Un sistematico annientamento dei testimoni. Perché questo sono i giornalisti: occhi, voce e memoria dei popoli sotto le bombe.
Dove sono le democrazie liberali davanti all’eliminazione fisica di chi racconta l’orrore? Dove sono i difensori della stampa libera? Forse troppo impegnati a selezionare con cura quali giornalisti piangere e quali ignorare.

3 Maggio, una data da non festeggiare

Non c’è nulla da festeggiare. Soprattutto in Italia dove la grande informazione è corrotta fino al
midollo. Non c’è nulla da festeggiare. Solo un dovere: dire le cose come stanno. Gridare i nomi dei giornalisti assassinati. E denunciare chi li ha messi nel mirino.
Chi oggi celebra la libertà di stampa ignorando Gaza non la difende. La tradisce. Con la retorica, con il silenzio, con la complicità.
Vergognatevi.
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Alfredo Facchini