QUI NON SI ARRETRA DI UN CENTIMETRO

DI LEONARDO CECCHI

LEONARDO CECCHI

 

Qui non si arretra di un centimetro.
Oggi Marco ha depositato un’interrogazione parlamentare diretta al Governo sulla “vicenda Meta” (ex Facebook), che vivaddio sta finalmente venendo a galla.
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Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Meta imita e controlla l'informazione politica. In gioco c'è la democrazia. Per questo ho presentato un n'interrogazione azione che chiama in causa il Governo. Marco Furfaro"
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Una multinazionale straniera, non europea, che di punto in bianco ha deciso di voler iniziare a controllare i flussi d’informazione politica prima su Facebook e ora su Instagram, decidendo arbitrariamente quali far vedere e quanto. Il tutto senza spiegare come e perché.
In questo, la cosa grottesca (e grave) è che la multinazionale si è proprio arrogata il diritto di decidere per tutti noi cosa dobbiamo vedere e cosa no. Peggio: cosa “valga il nostro tempo”. Lo spiega proprio lei nelle comunicazioni su questa policy: per gli utenti è Meta a determinare “ciò che è informativo, significativo o vale il tuo tempo”. Noi siamo tutti dei bambini, dunque. Non in grado di scegliere cosa leggere e cosa approfondire. Decide Meta cosa vale il nostro tempo.
È tutto surreale, grottesco e pericoloso.
La Commissione Europea dopo che le abbiamo condiviso i dati su quanto sta facendo Meta ha finalmente aperto un’indagine. Ci sono ora due pdl depositate e ben due interrogazioni fatte. Ma non è finita qui. Questa situazione è – ripeto – PERICOLOSA e deve essere risolta in fretta.
In una democrazia non è una multinazionale a dirigere l’opinione pubblica, ma la gente.
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Leonardo Cecchi