GOVERNO MELONI, ALMENO UN PO’ DI SENSO DELLO STATO…

DI BARBARA LEZZI

BARBARA LEZZI

 

Volenti o nolenti siamo spettatori di diatribe tra destra e sinistra che, usando i giornali sempre più portavoce di partito anziché fornitori di notizie, si rinfacciano foto imbarazzanti, uscite infelici, piccole e grandi trattative.
Nel frattempo, Meloni e i suoi sodali tirano dritto nella loro battaglia contro la legalità e la giustizia con leggi che ripristinano i benefici carcerari per i corrotti e altre che aboliscono il reato di abuso d’ufficio o sottopongono a test discutibili i magistrati. A questo, aggiungono promesse inquietanti (con tanto di impegni approvati in Parlamento) come la riapertura delle porte nelle Istituzioni ai condannati. Nessuna partecipata manifestazione di protesta si è levata per questi atti .
Intanto, oggi, è stato arrestato per associazione mafiosa un fiancheggiatore di Matteo Messina Denaro che vive in Lombardia e che era impiegato in un comune per il quale gestiva i contratti legati al PNRR. Il PNRR appunto, soldi che per buona parte dovremo restituire con le nostre tasse e che abbiamo ricevuto perché il nostro Paese si era ritrovato estremamente fragile di fronte all’emergenza sanitaria. Soldi che dovrebbero essere particolarmente sacri perché ottenuti in seguito ai lutti per persone che sono morte soffocate nei pronto soccorso indeboliti da decenni di cattiva politica.
Tutto quel dolore non è servito a niente, così come l’indignazione per le stragi e per le mancate verità non sono state utili a imprimere nelle coscienze di politica e organi di informazioneun po’, almeno un po’, di senso dello Stato.