IL CDX SI CONFERMA IN ABRUZZO, CAMPO LARGO FRITTATA

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

Il centrodestra si conferma in Abruzzo, Marsilio vince la competizione con una percentuale netta sebbene molto diversa dal divario di quasi 17 punti con cui staccò il suo avversario del Pd nel 2019. L’entusiasmo degli elettori non è quello di allora e quando un governatore fa davvero bene, vince con percentuali bulgare come Zaia nel Veneto. Questo per riportare tutti coi piedi per terra.
Il risultato favorevole al Cdx nello scenario politico attuale era tuttavia prevedibile. L’Abruzzo, roccaforte Meloniana, è una regione meridionale mediamente ricca in cui un dato sociologico può spiegare alcune propensioni politiche.
In questo momento storico la crisi democratica è lampante e i cittadini ne sono vittime per lo più inconsapevoli. Un segnale è contenuto nella campagna politica che ha propagandato la povertà come uno stigma se non addirittura propensione genetica meridionale, il che è piuttosto avvilente. Laddove questa campagna funziona è molto comune confondere l’emancipazione col servilismo al potente come nel caso del leghismo meridionale che ideologicamente parlando è un non senso. Essere meridionali ma mostrarsi con orgoglio diversi da quelli insultati attraverso le identità povertà/ colpa e disoccupazione/ colpa dei cittadini, si palesa anche nell’espressione del voto. Il che indica quanto l’indirizzo politico ostentato per anni dalla Dx abbia manipolato cultura e cittadini.
La vittoria di Marsilio porta sicuramente ossigeno presso la compagine governativa ma come nel caso della Sardegna sarebbe un errore considerarla prova della bontà dell’indirizzo politico nazionale.
A ciò devono necessariamente seguire ammissioni di responsabilità gravi a carico della Sx. Il cambiamento ventilato dopo il risultato sardo è troppo debole per sortire effetti laddove la Meloni gode di un solido appeal per le ragioni culturali accennate sopra.
Che lezione può trarre il cosiddetto campo largo, divenuto larghissimo per l’occasione, dal risultato abruzzese. Il primo punto è che il risultato Sardo ha portato qualche elettore in più alle urne ma più probabilmente a vantaggio del Cdx. Elettori mossi dal timore di una debacle del loro candidato si sono portati alle urne perché la sconfitta avrebbe messo in discussione gli equilibri di governo dato che Marsilio è un meloniano doc.
Da questa considerazione discende una riflessione scottante. Il risultato abruzzese ha mostrato che attualmente la Sx non coinvolge, non buca l’indifferenza dell’astenuto. Il rapporto tra Sx e elettori ricorda un menage matrimoniale tra partners che non hanno nulla da dirsi. Occorre un progetto solido non la luce incerta che emana il campo largo. Il risultato del candidato sostenuto dalla liste di Sx è incoraggiante ma i leaders d’opposizione devono lavorare maggiormente nelle piazze e soprattutto capillarmente nei territori che di fatto il governo ha abbandonato. La coalizione di Sx così com’è sembra un’ammucchiata senza linea politica condivisa, espressione di puro opportunismo politico. Intendo dire che fino all’altro ieri Carlo Calenda trattava il Movimento come fosse la peste da abbattere mentre Matteo Renzi non perde occasione per affermare di non sentirsi rappresentato da Schlein e ancor meno da Conte. Vedere tutti questi uniti tanto per, fa tenerezza e sorprende negativamente per l’errore strategico palese.
Difficile dare fiducia a una coalizione composta da leaders ideologicamente troppo distanti per stare sinceramente uniti. A meno di non dichiarare che progetti si condividono per i cittadini oltre spazzare via Meloni, la coalizione è solo improvvisazione. “Prima la mandiamo a casa e poi vediamo” sembra lo slogan del campo largo che trova la quadra senza nulla in comune tra segretari di partiti reciprocamente ostili. Negli abruzzesi come nel resto d’Italia è nitido il ricordo recente di Renzi e Calenda che litigano. Ma prima c’è Renzi autore di un referendum fallimentare e poi del crollo del governo Conte…
Chi volete vi dia retta oltre la base elettorale dei vostri partiti?