IL PONTE DEL “NIENTE”

DI LEONARDO CECCHI

LEONARDO CECCHI

 

Ma voi ci pensate che tutti noi abbiamo negli anni già speso 1,2 miliardi di euro per un ponte che non esiste?
Soldi andati a gente che ha fatto studi, contro studi, consulenze, poi ancora studi. Società create ad hoc e riempite fino a scoppiare di amici, parenti, cugini, prozii, conoscenti simpatici, con stipendi stellari che poi rimaste ferme.
L’economia del nulla. Soldi che svolazzano in aria come polvere di stelle e alimentano un sistema del niente, del vuoto totale, abissale, che non ha nessun sottostante reale, concreto. Che non produce assolutamente, categoricamente, insindacabilmente niente.
Un “niente” che però deve essere progettato, studiato, comunicato, curato e adeguato alla specifica normativa, tramite personale, beni e servizi. Un “niente” che consuma miliardi e che è attivo in tutta Italia, da decenni, e lavora industrioso attraverso grandi opere mai realizzate o – peggio ancora – realizzate e poi abbandonate, la cui funzione è solo quella di avere una scusa per prendere soldi dalle nostre tasche per nutrire questo mostro, l’economia della nullificazione.
Io introdurrei allora un bel principio di “responsabilità finanziaria”.
Se avvii una grande opera e bruci miliardi sul nulla, ne rispondi personalmente. Non valide le scuse “ma non è colpa mia”.
Come cambierebbero le cose.
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Foto dal Sole 24 Ore