IL GIURI’ DEL DISONORE

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Davvero ingenuo Giuseppe Conte nell’appellarsi al “Giurì d’Onore” con l’illusione di ottenere un risarcimento morale per l’accertata e documentata menzogna lanciata contro di lui da Giorgia Meloni, quando è di tutta evidenza persino agli elettori di destra che questo governo di onore non ha traccia e di menzogne anche peggiori si nutre quotidianamente.
L’onore, se mai ne avessero avuto, Meloni e i suoi alleati lo hanno irreparabilmente perduto giusto un anno fa quando prima propiziarono, poi tentarono di nascondere e infine specularono sulle vite perdute dei 94 migranti lasciati annegare a pochi metri dalla spiaggia di Cutro.
Da allora abbiamo assistito a una ininterrotta produzione di ignominia e di menzogne l’ultima delle quali ci è stata offerta ieri al Senato da Antonio Tajani con la sua vergognosa, falsa e vigliacca informativa sul “pasticciaccio brutto” della detenzione di Ilaria Salis.
Da un governo così possiamo solo aspettarci vergogna e disastri ma noi, poveri “coglioncelli”, invece di mettere in piedi un fronte comune per arginarlo ed eventualmente batterlo alle prossime elezioni preferiamo spaccarci parlando di armocromisti, indagando i pedigree dei nostri rappresentanti alla ricerca di qualche macchia, gareggiando ogni volta a chi piscia più lontano come se fossimo rimasti bloccati alla consapevolezza dei quattordici anni.
La partita tra bugiardi senza onore e poveri “coglioncelli” la vinceranno i primi, siatene certi.