LA VIOLENZA SEMPRE PIÙ EMERGENZA, ANCHE NELLE PAROLE

DI CLAUDIA SABA

La violenza diventa sempre più emergenza sociale. Violenza nei gesti, tra le mura di casa, nelle parole che fanno la musica che poi musica non è. Parole che imperversano tra i ragazzi e mostrano la violenza nelle varie gradazioni e depravazioni. I temi?
La vita di strada tra criminalità e disagio, droga, trasgressione,  sesso. Ed è proprio di un certo tipo di musica che oggi vorrei parlare.
Musica e parole.
Perché le parole sono importanti.
La musica arriva nelle zone più profonde della nostra anima. Con i suoi testi esprime il mondo interiore, la cultura, i momenti storici.
La prima riflessione da fare è: chi ascolta questo tipo di musica?
I più giovani, preadolescenti e adolescenti in cerca di modelli.
Sono loro che incarnano tutto il disagio sociale e familiare. Che, crescendo nella liquidità delle emozioni e della vita affettiva vivono di non senso, volgarità, violenza e droghe. E proprio le parole le troviamo sempre più in certi testi e contesti. In Italia sono sempre di più i giovani che producono, anche da autodidatta, questo genere musicale con la facilità di immetterle poi in “rete”.
Ma cosa dicono questi testi?
Da Sfera Ebbasta:
“Hey troia! vieni in camera con la tua amica porca.
Quale?
Quella dell’altra volta.
Faccio paura, sono di spiaggia vi faccio una doccia, pinacolada, bevila se sei veramente grezza, sputala
poi leccala leccala…Entra dentro la mia testa, yah
Sto col culo su una, su una Tesla Addosso ho roba pesante (Yah, yah, yah)…
Io se fumo divento Superman, Superman, eh. Ho una tipa che la fa su per me, su per me, ehi. Mi amano tutti… E sono sempre al cell’ come un robot…”
Testi che elogiano la droga, il sesso, la donna trattata come una cosa, un niente. E poi soldi, il dio danaro.     Sfera ebbasta non è l’unico…come lui di esempi ne abbiamo tantissimi.
L’ultimo della serie, appena uscito, è di una voce locale.
“Starboy” di un certo Cinci che “in un periodo! Non bello’ – scrive’: ‘Ho preso un foglio e ho scritto.’ ‘Sto vivendo da starboy, ‘sto pippando al nord,
per i grammi che prendo sgrammatico i verbi. Stasera ci andiamo pesante.       Mi prendo una bomba. Bonifici ai pusher.
Tu portagli i soldi così lo convinci, sto tentando la fuga eludendo la pula …”
Un tempo l’osservatorio per i minori con un Garante per l’infanzia e l’adolescenza … garantiva. Oggi chi ‘garantisce’?Viviamo un tempo arido dove in pochi hanno a cuore la Cultura e la coscienza critica dei ragazzi. Ma è anche un tempo in cui si parla di educazione sentimentale nelle scuole per far fronte alla perdita di valori che le famiglie non sempre sono in grado di garantire. E allora senza alcun dubbio, la strada da seguire dovrà essere quella giusta.
Partire da una cultura che non si sporchi più con l’apparenza. I modelli da seguire non possono essere questi.
“Cercavo solo il mio posto nel mondo, cercavo me stesso, sembravo nascosto” (Sfera Ebbasta)
Chi si illude e illude di ritrovarsi tra questi pezzi, forse si guarda dentro specchi frantumati in mille pezzi dove quel pezzo di sé stesso non lo troverà mai.