LO SCAMBIO E LA TREGUA

DI CLAUDIO KHALED SER

 

Saranno CINQUANTA, 30 minori + 20 donne (di cui 8 madri di alcuni di loro) i prigionieri israeliani che verranno rilasciati da Hamas.

10 ogni giorno per i 5 giorni (non 4) che dovrebbe durare la tregua.
Nello stesso tempo, Israele rilascerà 150 prigionieri detenuti nelle sue carceri.
La mediazione del Qatar ha quindi avuto un parziale successo.
Non tutti i prigionieri verranno rilasciati perché rappresentano comunque in mano ai miliziani un’arma per strappare altre concessioni.
Ne restano infatti altri 190 dislocati in luoghi segreti e difficilmente individuabili.
La tregua potrebbe già scattare già oggi o comunque nelle prossime 24 ore.
L’Egitto, che ha agito in sintonia con il Qatar per la liberazione degli israeliani, ha comunque precisato, ancora una volta, che NON accetterà profughi palestinesi, spinti dagli israeliani nel Sinai.
Restano in allerta le truppe schierate dal Cairo lungo le linee di confine, in particolare vicine al valico di Rafah.
Sul fronte nord, continuano le manovre di assestamento degli Hezbollah lungo la linea blu del Libano. Gli israeliani hanno bombardato stanotte alcune postazioni senza comunque causare danni a persone o cose.
Peggiora invece la situazione in Cisgiordania dove ormai i coloni ebrei sono irrefrenabili nella loro conquista di spazio. Bande armate hanno preso d’assalto alcuni casolari dei palestinesi e distrutto tutto quanto si trovavano davanti.
Sono circa 7 i morti di questi raid.
Aumentano, sia in appoggio alle truppe israeliane, sia a fianco dei palestinesi, i mercenari della guerra.
Uomini provenienti principalmente dall’Africa,
Sudafricani soprattutto, sono al soldo degli israeliani, mentre libici, tunisini e marocchini a fianco dei palestinesi.
Sono per il momento entità esigue ma il richiamo dei “soldi per fare la guerra” ha già avuto in passato molto successo, basti ricordare gli oltre TREMILA giovani tunisini andati a combattere in Libia.
Molti di loro non sono più tornati a casa.