LA “DIFFERENZA” DELLE BOMBE

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

In principio furono “intelligenti”.

“Possono bombardare una mosca da 4.000 metri di altezza”, ci fu detto, ripetuto fino alla nausea, nel tentativo, andato in porto, di farci metabolizzare guerre assurde, motivate da prove inesistenti, costruite cinicamente in laboratorio ed utili ai fabbricanti di morte ed alle imprese petrolifere. Utili al paese che, sulla morte e sulle strumentali pretese di “esportare democrazia”, ha fondato e continua a fondare, le sue mire di espansionismo geopolitico e geo economico.
Poi qualcuno scoprì (e lo documentò), che tanto intelligenti quelle bombe non fossero e che si stessero massacrando, scientemente al fine di evitare guerriglie, centinaia di migliaia di civili. Bimbi, donne ed anziani compresi.
Ma la nostra asservita informazione, dimenticò di fare e pubblicizzare la contabilità delle vittime innocenti, delle decine di ospedali pediatrici distrutti. Non si poteva fare, non si può fare. Chi bombardava, chi bombarda, erano, sono i nostri alleati, o noi stessi.
Poi, alcune bombe sono diventate inesistenti o, meglio, invisibili.
Uccidono civili, bimbi inclusi, e devastano come le altre, come tutte le bombe, però non esistono, perché di quelle bombe nessuno parla, nessun TG le manda in onda. Perché ad essere bombardato è il popolo Yemenita, o quello Palestinese, peraltro chiuso in gabbia. Un vero e proprio tiro al bersaglio.
Però a bombardare, uccidere ed invadere è un nostro alleato e le bombe, invisibili ai più, però distruttive come quelle russe, o quelle di Hamas le costruiamo noi. I giornali dovrebbero informare. Dovrebbero dire che le bombe distruggono, che portano morte e devastazione, che radono al suolo. Le bombe sono tutte uguali. Le guerre sono tutte uguali. E non esistono bombe intelligenti, invisibili, buone o cattive, esistono bombe, punto.
Come non esistono guerre sante, buone, difensive o cattive, esistono guerre, punto.
Stiamo ascoltando solo le ragioni della guerra. Fra chi ritiene di giungere alla pace con più armi e chi vuole vendetta.
In un guazzabuglio di opinioni fra il desiderio di vendetta dei falchi nazisti del governo di Israele, l’odio crescente verso qualunque cosa che richiami agli islamici e tamburi di guerra che ci avvicinano alla catastrofe nucleare, si parla solo di scenari di guerra. Non si sono ancora udite le ragioni della pace, come se non fosse, ma forse per questi folli non lo è, una soluzione praticabile.
Intanto, quelli nella foto, insieme ad altri 11.000, a 4.500 bambini, non ci sono più.
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FERMATE QUESTA BARBARIE!
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 16 persone e bambino