MINISTRO GIORGETTI, NON C’E’ NIENTE DI MENO STRUTTURALE DI UN CONDONO

DI BARBARA LEZZI

BARBARA LEZZI

 

“Certamente sussidiare è più facile, impegnarsi invece in un coerente disegno di riforma dell’economia italiana che ne aumenti la produttività, più complicato. Tuttavia questo è il compito che la ragione economica e la morale impongono alla nostra attività di governo. Non possiamo più surrogare con facili misure il compito strutturale che ci è imposto”.
Queste parole sono del ministro dell’economia Giorgetti che annuncia un “compito strutturale” per il Governo.
Non spiega nel dettaglio quali siano i progetti ma è chiaro che non ammetterà più misure spot, una tantum o bonus di varia natura.
Peccato però che a poche ore di distanza da questo nuovo proposito, arrivi la risposta del suo leader di partito, nonché vice premier, con il lancio dell’ennesimo condono. Non entro nel merito di questa proposta perché quello che mi interessa dire ora è che di sovranista, nel Governo, è rimasta solo la confusione che regna indisturbata e, appunto, sovrana.
Non c’è niente di meno strutturale di un condono.
Non c’è nessuna legge più una tantum di un condono.
Ogni membro del governo va per i fatti suoi e si nutre di dichiarazioni false al solo scopo di illudere gli elettori da cui pretendere ancora tempo e fiducia.
Ma sono sempre di più i cittadini che non hanno più tempo da perdere perché sono soffocati da inflazione e rincari di mutui e prestiti.
Ad ora, per certo, possiamo dare solo il dietrofront sulla tassa per le banche che ha messo d’accordo tutta la maggioranza intorno alle esigenze della famiglia Berlusconi che aveva in mente solo la protezione dei suoi interessi particolari messi davanti ai bisogni di sostegno di famiglie e imprese.