LA POLONIA DELLA DESTRA BIGOTTA CONTRO TUTTI PER RESTARE AL POTERE

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Dalla Redazione di REMOCONTRO 

Meloni-Morawiecki alleati politici ma con problemi di casa nostra ad ammetterlo. Come con Orban sovranista ungherese dai confini inviolabili. Il governo di Varsavia attacca il piano von der Leyen sulla distribuzione dell’accoglienza dei migranti, sulla scia di quello ungherese. ‘E i migranti sbarcati in Italia, ve li tenete’, dicono loro.
«Blindare i confini»: così il Partito di Jarosław Kaczynski sostenuto da Rodzina Radia Maryja, ‘famiglia di Radio Maryja’ diretta da Padre Tadeusz Rydzyk, attacca il piano von der Leyen. Oltre al ‘sovranista di garanzia’ Orban.

Interessi contrapposti ma destra convergente

La destra populista di Diritto e giustizia (Pis), alleata di Fratelli d’Italia sui banchi dell’Europarlamento – tra le fila del Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei – dice ‘nie’ al piano di Ursula von der Leyen per Lampedusa. «Le decisioni dell’Ue sul ricollocamento, i 10 punti presentati dalla presidente della Commissione europea, sono un incentivo per l’industria della tratta di esseri umani», ha dichiarato ieri il premier polacco Mateusz Morawiecki in una conferenza stampa congiunta con il numero uno del Pis, Jarosław Kaczynski.
Un annuncio che arriva a ridosso delle elezioni politiche del 15 ottobre che il governo polacco ha deciso di combinare nella stessa data con un referendum anche «sull’accoglienza, di migliaia di immigrati clandestini». Bel trucco e grande porcata politica.

Migranti ad accoglienza cromatica

La risoluzione speciale in cui il governo polacco afferma la sua opposizione all’immigrazione ha una valenza simbolica e propagandistica che il Pis intende sfruttare tra qualche settimana alle urne, segnala Giuseppe Sedia sul Manifesto nel silenzio pressoché generale della stampa italiana, col povero Avvenire, giornale dei vescovi tra i più attenti sul problema accoglienza, che ha questa volta ha di fronte il problema della chiesa polacca non molto in sintonia con papa Francesco. E Morawiecki che spesso se le fa scappare (l’evocazione della pena di morte) commenta: «Con questa risoluzione vogliamo dare un segnale molto chiaro alla Commissione europea e a tutte le forze politiche. Non c’è consenso all’immigrazione clandestina nel nostro Paese».

Kaczynski dei «parassiti e dei protozoi»

Nell’autunno del 2015, poco prima che il Pis si prendesse il governo per non lasciarlo più, Kaczynski aveva parlato, con modi da Le Pen padre, dei «parassiti e dei protozoi», sconosciuti in Europa, che avrebbero potuto portare le migliaia di migranti di provenienza mediorientale da ricollocare sul Vecchio Continente. Adesso che il Pis punta a un terzo mandato parlamentare cambiano i modi (basta parassiti e protozoi troppo apertamente razzisti) ma non la sostanza: «L’unico metodo per combattere effettivamente questo tipo di invasione è sigillare i confini e prendere decisioni sul rimpatrio dei migranti nei loro paesi di origine», ha aggiunto Morawiecki che sogna una politica di respingimento dei rifugiati di respiro europeo da dare in pasto anche ai suoi elettori.

Diritto d’asilo stracciato: o dall’Ucraina o botte

In effetti in patria il Pis e i suoi alleati già fanno così dall’estate del 2021 con l’adozione di una politica di ‘push-back’, respingimenti spesso violenti al confine con la Bielorussia, culminata con la costruzione di un muro. Intanto il primo ministro polacco agita senza troppi giri di parole lo spauracchio dell’immigrazione: «L’Ue potrebbe assomigliare a Lampedusa, se continuiamo a commettere gli stessi errori». Errori quali? Di non aver affondato i barconi e fatto affogare quegli esseri umani in mare? Ma a quanto pare, certa politica della paura paga anche in Polonia, forte dell’accoppiata politica col referendum che praticamente chiede se sei d’accordo a farti portare via lavoro e benessere da qualche clandestino di pelle scura e con un altro Dio.

“Al momento tutti gli ultimi sondaggi danno il Pis con almeno 6 punti percentuali di vantaggio sul centrodestra di Piattaforma civica (Po) dell’ex presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. Molto più indietro nelle preferenze, l’ultradestra di Konfederacja (Confederazione), Lewica (Sinistra) e la «Terza via», composta da Partito Popolare Polacco (Psl) e Polonia 2050 del giornalista Szymon Hołownia”.

 

 

Articolo a firma Rem, dalla redazione di

20 Settembre 2023