IL BASTONE E LA CAROTA DI SALVINI PER IL SUD. MA IL SUD NON DIMENTICA

DI RAFFAELE VESCERA

 

Come dimenticare che la Lega è stato ed è tuttora il nemico numero uno del Sud?

Come dimenticare gli insulti, le offese, le aggressioni, i furti a danno dello Stato e del Mezzogiorno, mentre la Lega blaterava contro gli “sprechi finanziari al Sud”, utili a realizzare opere necessarie di cui è privo, quando si dissipano fior di miliardi al Nord in opere inutili distributrici di tangenti e mazzette?
Come dimenticare le sue campagna contro la Cassa per il Mezzogiorno che pur stava risollevando il Sud dalla miseria storicamente indotta dallo Stato italiano. Chiusura della Cassa per il Mezzogiorno, voluta dal partito unico del Nord che ha determinato il collasso dell’economia meridionale, lasciandolo senza infrastrutture primarie, con un Pil pro capite dimezzato e una disoccupazione tripla rispetto al Nord?
Eppure, “ecchelà”, come se niente fudesse, Salvini, ministrello per le opere pubbliche, come già fece la buonanima di Berlusconi, fa promesse al vento per il Sud, e mentre lo bastona con la scellerata legge per l’autonomia regionale differenziata che aggraverà povertà e disoccupazione al Sud, agita la carota del ponte sullo Stretto, garantendo a tambur battente la realizzazione del pur necessario ponte, promesso da decenni e mai visto.
Un ponte dei sospiri da farsi a babbo morto.
Ciò, mentre millanta come una grande conquista per il Sud il ripristino del treno diretto Bari Napoli, che per fare 280 km impiega oltre 4 ore, alla misera velocità media di 70 km l’ora, mentre al Nord con l’alta velocità si viaggia a 300 km l’ora, e in Sicilia occorrono ancora 14 ore per andare da Trapani a Ragusa.
Ma delle condizioni disastrate delle infrastrutture al Sud, tra ferrovie fatiscenti, strade sfasciate, porti non collegati, aeroporti a 200 km di distanza, il Salvini non parla. Può mai ammettere di aver partecipato in prima persona alle azioni di abbandono, o meglio di scippo a danno del Sud? Le sue promesse hanno le gambe corte, e il Sud saprà far giustizia dei millantatori a buon mercato.
Nulla dice Salvini dei 70 miliardi l’anno di fondi pubblici sottratti al Sud e dirottati al Nord, e nulla dice dei fondi del PNRR, dall’Europa destinati a ridurre il divario sociale e infrastrutturale Nord-Sud, dirottati in gran parte al Nord. Mentre il suo ex camerata di partito, Castelli, lo accusa, udite udite, di “deriva meridionalista”.
Siamo davvero alle comiche.
Eccolo ora il Salvini agitarsi a Pontida, schierato all’estrema destra, avanguardia del Partito Unico del Nord, foriero di grandi disuguaglianze sociali e territoriali, nonché di razzismo, pur sostenuto da una pletora di politici meridionali, ascari che si vendono per un piatto di lenticchie.
Eccolo inveire contro i poveri migranti che sbarcano in Italia, dove sono accolti e detenuti nei centri di accoglienza in condizioni disumane, come denuncia il sindaco di Porto Empedocle, senz’acqua né pane, mentre il ministro leghista invoca l’uso della forza militare per respingerli. Dimenticando che i migranti fuggono da terre poverissime, colonizzate, depredate e stuprate da un’Occidente predatore, Italia compresa, che continua a impoverire il continente africano con guerre indotte e telecomandate a distanza e rapine di risorse naturali. Risorse che, se lasciate godere alle popolazioni africane creerebbero per loro il necessario benessere.