FAMILISMI

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Fa un po’ sorridere la polemica sul cosiddetto “familismo”.

 

Come nel resto del mondo anche da noi chi nasce e vive nell’ombra di un qualsiasi potere economico, politico o culturale ha la strada spianata per raggiungere posizioni altrimenti impensabili, e una volta che le ha raggiunte le capacità necessarie per mantenerle saranno solo una frazione di quelle che occorrono ai comuni mortali.
Funziona così ed è triste che persone più capaci e meritevoli debbano farsi da parte per lasciare spazio a rampolli dorati dai cognomi altisonanti come Elkann, Berlusconi o Savoia ma la rabbia dovrebbe sostituire la tristezza quando le confortevoli autostrade su cui questi familiari speciali viaggiano sono lastricate con i soldi pubblici.
Che la sorellina di Giorgia Meloni raggiunga i vertici del partito o che la figlioletta della Casellati ottenga un programma in RAI non sono affari privati perché a pagarle siamo noi, la prima con la truffa dei rimborsi elettorali e la seconda con il canone a cui è impossibile sottrarsi.